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Agostino con i santi Bartolomeo, Stefano e Giuda Taddeo
MAESTRO TEDESCO
1470-1490
Verona, Museo Civico di Castelvecchio
Agostino con i santi Bartolomeo, Stefano e Giuda Taddeo
Questa tavola di Scuola Tedesca che raffigura i santi Bartolomeo, Agostino, Stefano e Giuda Taddeo è conservata nel Museo di Castelvecchio a Verona. Dipinta a tempera su tavola, la pala misura 146x56 cm e proviene dal convento delle monache eremitane di Santa Lucia di Venezia. Sant'Agostino è rappresentato a destra nella sezione centrale assieme ad un giovane Lorenzo vestito da diacono. Agostino indossa gli abiti episcopali con in testa la mitra: fra le mani regge un modello di chiesa e un grosso libro aperto che reca un testo scritto. Agostino ha l'aspetto di un anziano vecchio con una folta barba riccioluta che gli scende abbondante dalle guance fino al petto. Il suo volto segnato dal tempo si rivolge direttamente allo spettatore con profondità nello sguardo. Con l'indice della mano sinistra indica lo scritto sulla pagina del libro aperto. Si tratta dell'incipit della regola: ANTE OMNIA FRATRES CARISSIMI DILIGATUR DEUS DEINDE PROXIMUS QUIA ISTA PRECEPTA PRINCIPALITER NOBIS DATA SUNT UNUM.
Agostino è dunque caratterizzato come fondatore dell'ordine agostiniano, un aspetto che è rafforzato dalla cocolla nera degli agostiniani che indossa con evidenza sopra il piviale drappeggiato sul braccio sinistro.
Bartolomeo è stato uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. Tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo.
Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana di Gerusalemme per aiutare gli apostoli. Viene venerato come santo ed è conosciuto come protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo.
Taddeo o Giuda di Giacomo o Giuda Taddeo Lebbeo fu uno degli apostoli di Gesù. Il suo nome viene ricordato per la prima volta con quello degli altri apostoli nel momento in cui Gesù scelse i dodici. Eusebio di Cesarea, nella sua "Storia Ecclesiastica" afferma che Giuda Taddeo, prima del suo incontro con Gesù, era sposato e che era lui lo sposo delle nozze di Cana, quando il suo futuro maestro compì il primo miracolo trasformando l'acqua in vino.