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PITTORI: Anonimo di Chiarano

Le campate del presbiterio con i quattro evangelisti

Le campate del presbiterio con i quattro evangelisti

 

 

ANONIMO DI CHIARANO

1481

Chiarano, chiesa di sant'Antonio

 

Sant'Agostino e san Fabiano papa

 

 

 

 

Nella parte alta del paese di Chiarano si trova la chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate. Si tratta di una chiesa piuttosto antica, di cui Ambrogio Franco fornisce qualche notizia agli inizi del Seicento. Gli affreschi all'esterno sono databili intorno al XV secolo: uno raffigura una Madonna con Bambino, con ai lati Sant'Agostino e, probabilmente, San Bernardino; sul lato destro dell'affresco, una iscrizione in latino ricorda un'indulgenza e porta la data del 1481. Sotto l'iscrizione vi sono due quadri con figure di Santi. A destra dell'ingresso invece c'è un grande affresco con la figura di San Cristoforo che reca sulle spalle il Bambino Gesù. L'interno della chiesa, ad un'unica navata, ha tre campate con soffitto ad avvolto a crociera, tutti affrescati; l'avvolto del presbiterio in particolare presenta l'effigie dei quattro Evangelisti con accanto gli animali che li simbolizzano e figure di putti. L'altare ligneo custodisce una tela, che raffigura San Fabiano papa e Sant'Agostino ed una Madonna nella lunetta superiore, ed una statua, sempre, in legno, che rappresenta Sant'Antonio Abate.

Alla base dell'arco santo, altre due immagini di santi affrescate (San Cristoforo e San Francesco) con particolare maestria; sull'arco una iscrizione che descrive l'Annunciazione. Nell'aula, che doveva essere completamente affrescata con storie della vita di Sant'Antonio, solo alcuni stralci di affresco sono leggibili, fra cui Sant'Antonio tentato dal demonio e San Paolo con la spada ed il libro.

Sulla parete Nord vi è una scritta che ricorda due benefici della chiesa e della vicinia di Chiarano. I motivi floreali che abbelliscono l'arco santo ricordano quelli presenti nella chiesa di S. Rocco. Gli affreschi quindi potrebbero risalire alla seconda metà del Quattrocento. Alla base dell'arco sono, una opposta all'altra, due figure di santi, probabilmente S. Rocco e S. Bernardino.

Il pavimento è in parte di quadrelli in cotto, in parte di pietre di diverse dimensioni. La porta principale è in pietra locale con il simbolo di S. Bernardino sull'architrave.

 

Fabiano (Fabianus) fu papa per 14 anni dal 236 al 250 succedendo ad Antero, il cui pontificato non era durato che un anno. Eusebio riferisce che Fabiano, un semplice laico, venendo dalla campagna con degli amici, si unì all'assemblea dei fedeli riuniti per eleggere un papa. Una colomba andò allora a posarsi sulla testa di Fabiano; i fedeli lo interpretarono come un segno divino e, suo malgrado, fu fatto papa. Durante i primi 13 anni di regno, che trascorsero senza persecuzioni, egli riorganizzò la chiesa di Roma, fece eseguire dei lavori al cimitero di Callisto ed ebbe anche modo di occuparsi di altre Chiese: depose Privato, vescovo di Lambesi in Africa, per scandalo ed eresia; ricevette da Origene una giustificazione scritta della sua dottrina (fatto ricordato da Girolamo in una sua lettera)e, secondo Gregorio di Tours, mandò sette celebri vescovi in Gallia, nelle regioni principali. Anche se il numero simbolico di sette vescovi non è esatto, è un fatto accertato il progresso della evangelizzazione in Gallia durante il suo pontificato. Fabiano fu una delle prime vittime della persecuzione di Decio, come testimoniato dalla lettera IX di Cipriano, vescovo di Cartagine. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Callisto.

 

Papa Leone X° con Bolla 3 Gennaio 1513, assegnò la Pieve di Chiarano col suo territorio comprendente le attuali parrocchie di Ceggia, Cessalto, Campagna e Grassaga (compresa quella di Fossà eretta in parrocchiale nel 1938) alla Mensa Abbaziale o Monastero, o Canonica dei Regolari della Congregazione di S. Salvatore di Venezia nell'ordine di S. Agostino. L'anno seguente questi la cedettero all'altro Monastero dei Canonici Regolari, del loro stesso Ordine, di S. Antonio di Castello. Da allora questi inviarono periodicamente a Chiarano e nelle altre sue Cappelle o Chiese filiali, i loro sacerdoti per la cura delle anime. Questa amministrazione durò per 260 anni fino al 1773, allorché l'Ordine veneziano fu soppresso dalla Repubblica Veneta. Dopo tale soppressione Chiarano e le filiali ritornarono sotto il Vescovado di Ceneda e i beni ed i diritti dei Canonici Regolari, prima divennero proprietà demaniale e poi la Repubblica ne vendette il giuspatronato alla Famiglia Zeno.