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PITTORI: Maestro di Civo

Gli affreschi della volta con scene mariane e i Dottori della Chiesa negli spicchi

Gli affreschi della volta con scene mariane e i Dottori della Chiesa negli spicchi

 

 

MAESTRO DI CIVO

1400-1450

Civo, chiesa di S. Andrea Apostolo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco si trova nella parte più antica della chiesa parrocchiale di Civo, ricostruita in gran parte nel Seicento e dedicata a Sant'Andrea apostolo, un edificio a navata unica ricco di pregevoli opere d'arte. Una porta dietro l'altare maggiore permette di accedere all'oratorio dei confratelli della confraternita del Santissimo Sacramento, un piccolo locale di m 4,30 x 5, alto circa m 4,5, che in origine era l'abside della chiesa demolita per far posto all'attuale. La disposizione degli archi ogivali nella volta a crociera riconduce a esempi architettonici tipici del Quattrocento. Tale abside ha mantenuto il suo aspetto originale strutturale e decorativo. La fondazione a Morbegno il 9 agosto 1664 della Confraternita del SS. Sacramento permise di salvare l'antica abside dalla sua probabile distruzione, durante i lavori di ricostruzione della parrocchiale, e di destinarla ad oratorio. Le pareti di questo edificio sono ricchissime di dipinti che narrano vari episodi biblici.

La volta a crociera, vista dal basso verso l'alto, assomiglia ad una cupola dove, attorno al punto d'incontro dei costoloni in cui vi è dipinto il volto di Gesù risorto, ruota uno spazio delimitato da una doppia fascia: la prima, color bianco, in origine con con scritte, la seconda, con varie sfumature di marrone, dove sono raffigurati due episodi della vita della Vergine e cioè l'assunzione e l'incoronazione l'incoronazione e, due a due, i quattro dottori della Chiesa occidentale: Gregorio e Girolamo (nello spicchio di sinistra), Ambrogio e Agostino (nello spicchio di destra).

Sia Agostino che Ambrogio sono stati raffigurati uno di fronte all'altro seduti su uno scranno intenti a leggere e scrivere. Entrambi sono vestiti con i paramenti della loro dignità episcopale. Al di sotto della fasciatura vi sono otto spicchi su cui sono raffigurati altrettanti angeli musicanti.

La disposizione degli affreschi rende le pareti simile ad un polittico composto dalla sovrapposizione di tre strati: la predella, le tavole centrali e, infine, la cimasa. La parte inferiore della parete rappresenta l'umanità, simboleggiata dalle teste coronate e dai profeti posti al di sotto della Crocifissione. La fascia centrale presenta la Crocifissione con ai lati due cicli pittorici: il primo raffigura storie della vita di sant'Andrea, a cui il tempio è dedicato, mentre la seconda presenta episodi della vita di Cristo e della Vergine (il Corteo dei Magi, la Natività e l'Annuncio ai pastori). La terza fascia, la cimasa, è costituita dalla volta ed è riservata alla divinità, rappresentata da Cristo risorto, posto al centro della volta, intorno al quale vi sono i serafini, la Madonna, presa al momento della sua assunzione e incoronazione, e dai quattro dottori della Chiesa occidentale.

Questo complesso disegno compositivo potrebbe essere giustificato pensando che sia stato legato alla attività di una comunità religiosa molto vicina all'Ordine francescano presente con i Terziari, tra Quattro e Cinquecento, nel convento a San Giovanni Bioggio, sopra Traona.