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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Guidoccio CozzarelliPITTORI: Guidoccio Cozzarelli
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
COZZARELLI GUIDOCCIO
1476
Altenburg, Lindenau Museum
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La tavola di Guidoccio, conservata al Lindenau Museum di Altenburg, raffigura sant'Agostino vescovo. Il santo è stato posto in una nicchia in piedi ed è stato realizzato secondo i canoni classici che lo vedono come vescovo della Chiesa.
L'opera è probabilmente di committenza agostiniana, poiché Agostino sotto il piviale episcopale porta la nera tunica propria dei monaci eremitani agostiniani.
Questo genere di raffigurazione si ritrova frequentemente all'interno delle committenze agostiniane perché aveva lo scopo di mostrare pubblicamente l'origine dell'Ordine legandolo alla figura di sant'Agostino, come Padre fondatore di cui seguivano la regola.
Il santo ha un'espressione lucida e attenta, con lo sguardo vivo rivolto verso un orizzonte lontano che lo rende ieratico e al di fuori del tempo.
Porta sul mento una barba gentilmente acconciata che conferisce migliore armonia e dolcezza al viso. In testa Agostino porta la mitra episcopale circondata dal nimbo sei santi. La mano destra regge il pastorale, così come la sinistra regge un libro e nel contempo trattiene il piviale modellando una curva che dà movimento all'immagine. Entrambe le mani sono inguantate. Piccolissimi rispetto alla struttura del corpo appaiono i piedi racchiusi entro semplici calzature.
Guidoccio Cozzarelli
Figlio di Giovanni di Marco di Nanni di Cozzarello, Giudoccio nacque a Siena nel 1450. Suo padre, maestro di legname, lavorava per l'ospedale della Scala e per l'Opera del duomo di Siena. Giudoccio fu allievo e collaboratore di Matteo di Giovanni.
Ne assorbì lo stile anche se nelle sue numerose opere si mostra meno fine e meno aperto alle novità rispetto al maestro. Fu tuttavia più abile nel chiaroscuro e nel cromatismo. Sposatosi nel 1480 e rimasto vedovo, passò a seconde nozze nel 1504. Dai matrimoni nacquero molti figli, almeno sette. Condusse una vita agiata che gli derivava dal possesso di case e beni.
Cozzarelli fu più apprezzato come miniatore che come pittore: sue sono alcune pergamene custodite nell'Archivio di Stato e le miniature conservate nel duomo di Siena.
Fra i suoi primi lavori negli anni 1470-71, ricordiamo quelli per l'ospedale della Scala; mentre nel 1473 ottiene una commissione dalla Compagnia di S. Bernardino. Nel 1486 realizzò anche il quadro con il Battesimo di Cristo, considerata dalla critica il suo capolavoro e una Madonna e Santi all'interno della chiesa di S. Bernardino a Sinalunga per il convento dell'Osservanza.
Successivamente lavorò per il Duomo di Pitigliano, per la pieve di Ancaiano e per la parrocchiale di San Michele Arcangelo a Paganico.
Nel 1481 firma e data, con il pittore Bastiano di Francesco, la decorazione della cupola del duomo. Nella fase della sua maturità le sue opere sono tutte caratterizzate da una grande accuratezza di esecuzione e da un ottimo livello espressivo.
Accanto alla attività di pittore su tavola Guidoccio coltivò la miniatura e la pittura di cassoni e di tavolette. In queste opere di minore formato Guidoccio mostra una fresca vivacità, al contrario delle pale d'altare dove risulta piuttosto convenzionale nelle espressioni. Il suo stile si dimostra molto vicino ai modi di Matteo di Giovanni, suo maestro. Guidoccio morì a Siena nel 1517.