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PITTORI: Anonimo emiliano

Ultima Cena con la vergine con il Bambino in trono tra i santi Girolamo, Anastasio, Agostino, Margherita d'Antiochia, Caterina d'Alessandria, Lucia, Rosalia, Elena, Leonardo, Antonio Abate e Cristoforo

La vergine con il Bambino in trono tra i santi Girolamo, Anastasio, Agostino,

Margherita d'Antiochia, Caterina d'Alessandria, Lucia, Rosalia, Elena,

Leonardo, Antonio Abate e Cristoforo

 

 

ANONIMO EMILIANO

1400-1499

Bologna, Collezioni Comunali d'Arte

 

Crocifissione di Cristo, Annunciazione, Ultima Cena, la Vergine con il Bambino in trono tra i santi Girolamo, Anastasio, Agostino, Margherita d'Antiochia, Caterina d'Alessandria, Lucia, Rosalia, Elena, Leonardo, Antonio Abate e Cristoforo

 

 

 

La tavola ha una struttura complessa che si sviluppa su tre ordini di narrazione. L'opera, di anonimo pittore quattrocentesco che operava nell'ambito artistico emiliano, non ha tuttavia grandi dimensioni e misura 72 cm di altezza e 66 cm di larghezza. Nel triangolo di cimasa il pittore ha illustrato due scene che in un certo modo si richiamano l'un l'altra e cioè l'annuncio a Maria che avrebbe avuto un figlio di nome Gesù, e la morte dello stesso in croce.

Nella striscia centrale la scena è tutta riempita dalla descrizione minuziosa dell'ultima cena con la teoria degli apostoli che partecipano al banchetto. L'impostazione riprende i motivi iconografici tradizionali che vengono abitualmente utilizzati con il Cristo al centro della tavola, san Giovanni che reclina il capo di lui e il Cristo che alza mano destra a indicare un apostolo, mentre tutti gli altri parlano a gruppetti fra loro commentando l'intervento di Gesù.

Al piano inferiore troviamo quindi di nuova la Vergine, questa volta assisa in trono con il Bambino fra le braccia. E' attorniata da un numero considerevole di santi che le fanno da corona nella esaltazione del Bambino. Si possono riconoscere a partire da sinistra, i santi Girolamo, Anastasio, Agostino,

Margherita d'Antiochia, Caterina d'Alessandria e quindi, a destra della Vergine, Lucia, Rosalia, Elena, Leonardo, Antonio Abate e Cristoforo.

Sant'Agostino è il terzo personaggio da sinistra, vestito con i paramenti episcopali, la mitra in testa e in atto benedicente. Tutti i santi sono contrassegnati da un nimbo che avvolge il loro capo.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.