Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Aert van den Bossche

PITTORI: Aert van den Bossche

Sant'Agostino sacrifica agli idoli manichei

Sant'Agostino sacrifica agli idoli manichei

 

 

AERT VAN DEN BOSSCHE

1480

L'Aja, Mauritshuis

 

Sant'Agostino sacrifica agli idoli manichei

 

 

 

Nel 373 Agostino approdò al Manicheismo, di cui, insieme al suo amico Onorato, divenne un uditore e divulgatore. Egli stesso narra nelle Confessioni che fu attratto dalle promesse di una filosofia libera dai vincoli della fede; dalle vanterie dei manichei che affermavano di aver scoperto delle contraddizioni nelle Sacre Scritture; e, soprattutto, dalla speranza di trovare nella loro dottrina una spiegazione della natura e dei suoi fenomeni più misteriosi.

Agostino era entusiasta per le scienze naturali ed i Manichei dichiaravano che la natura non aveva segreti per Fausto di Milevi, il loro dottore. Tuttavia, tale adesione non fu esente da dubbi che lo attanagliavano: essendo torturato dal problema dell'origine del male, Agostino, nell'attesa di risolverlo, diede credito all'esistenza di un conflitto tra due principi. C'era, inoltre, un fascino molto potente nell'irresponsabilità morale che risultava da una dottrina che negava la libertà ed attribuiva la commissione di crimini ad un principio esterno. Una volta entrato in questo gruppo, Agostino vi si dedicò con tutto l'ardore del suo carattere; ne lesse i libri, adottò e difese tutte le idee. Il suo attivissimo proselitismo convinse anche i suoi amici Alipio e Romaniano, i suoi mecenati di Tagaste, gli amici di suo padre che stavano sostenendo le spese dei suoi studi. Fu durante questo periodo manicheo che la preparazione letteraria di Agostino giunse al suo pieno sviluppo, quando era ancora uno studente a Cartagine.

Nella scena che l'anonimo pittore fiammingo propone si ritrovano accennate tutte le varie traversie di Agostino all'interno di questa setta. All'interno di una specie di cappella due manichei stanno offrendo sacrifici: un agnello è già stato deposto sull'altare davanti alla statua del Dio, mentre un capretto sta per essere sgozzato in sacrificio da un secondo adepto che si sta impegnando  nel suo lavoro. Alle loro spalle dei coriferi stanno suonando con le trombe per dare solennità alla cerimonia. Agostino sta inginocchiato davanti alla cappella agitando un incensiere. E' vestito come un orientale quasi a evidenziare il suo stato di eretico. Dietro di lui, assiepati nella piazza se ne stanno altri personaggi che guardano incuriositi la scena.

Il tutto si svolge in una piazza medioevale di cui si scorge qualche via in stile gotico puro.

La scena che viene qui descritta è piuttosto inusuale nella iconografia agostiniana e non ha paragoni né recenti né successivi. Vi viene raffigurato un giovanissimo Agostino, tutto preso dalla sua adesione agli insegnamenti della setta eretica dei manichei.