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PITTORI: Mino da Fiesole

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Dio Padre benedicente, angeli, Santi, Gesù Bambino con Ambrogio e Agostino

 

 

MINO DA FIESOLE

1481-1483

Firenze, chiesa di S. Ambrogio, cappella del Miracolo

 

Dio Padre benedicente e angeli, Santi, Gesù Bambino benedicente, Angeli, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino

 

 

 

La scultura del tabernacolo che si trova nella Cappella del Miracolo nella chiesa di sant'Ambrogio a Firenze presenta una grandiosa varietà di elementi e di scene, che lo rendono uno straordinario esempio di scultura rinascimentale. Il soggetto proposto da Mino da Fiesole raffigura nella lunetta Dio Padre benedicente attorniato da due angeli. Altri elementi raffigurati sono alcuni santi, Gesù Bambino benedicente, altri Angeli, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino.

La scultura è abbellita da motivi decorativi a candelabra, con teste di cherubini e Uguccione che affida la reliquia del miracolo alla badessa di Sant'Ambrogio.

Il tabernacolo realizzato da Mino da Fiesole fu realizzato fra il 1481 e il 1483.

La chiesa di sant'Ambrogio è ricordata per la prima volta nel 988. Secondo la tradizione sorse nel luogo dove nel 393 sarebbe stato ospitato sant'Ambrogio in visita a Firenze, ma forse è ancora più antica, sorta forse nel VII secolo come cappella di un convento femminile sorto a memoria del passaggio del santo.

Furono le monache del convento di sant'Ambrogio a voler ristrutturare l'edificio nel Quattrocento, soprattutto perchè desideravano valorizzare degnamente la cappella detta del miracolo, a sinistra dell'altare maggiore. Fu  appunto Mino da Fiesole ad essere incaricato di scolpire il tabernacolo marmoreo che stiamo descrivendo con la volontà di raffigurare nella predella a rilievo il prete Uguccione che affida la reliquia alla badessa di Sant'Ambrogio. Davanti a questa sua opera Mino da Fiesole chiese ed ottenne di essere sepolto.

 

 

Mino da Fiesole

Nacque a Poppi verso il 1430 e si formò come ritrattista a Firenze, probabilmente discepolo di Desiderio da Settignano e Rossellino.

Si trasferì per un breve soggiorno a Roma e poi alla corte di Alfonso d'Aragona a Napoli, dove probabilmente lavorò all'arco trionfale di Castelnuovo. Mino da Fiesole è documentato a Roma nel 1463 e a Firenze dal 1464. In questa città realizza i monumenti funebri del vescovo Salutati, nel duomo di Fiesole, di Bernardo Giugni, nella badia di Firenze, dove si trova anche la tomba del conte Ugo di Toscana, che terminò solo nel 1481, dopo un nuovo soggiorno a Roma. Nella capitale dal 1474 circa al 1480, Mino collaborò a numerose imprese monumentali, prima fra tutte la tomba di Paolo II. La fama di Mino posava sull'amabilità e dolcezza delle figure. L'organizzazione architettonica dei monumenti fiesolani e fiorentini si riallaccia all'opera più alta di Rossellino. I suoi ritratti attestano una conoscenza non superficiale della ritrattistica romana. Morì a Firenze nel 1484.