Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Anonimo fiorentino

PITTORI: Anonimo fiorentino

Sant'Agostino e san Girolamo, San Florido e san Leonardo, Madonna con Bambino in trono

Sant'Agostino e san Girolamo, San Florido e san Leonardo, Madonna con Bambino in trono

 

 

ANONIMO FIORENTINO

1417

Città di Castello, Pinacoteca Comunale

 

Sant'Agostino e san Girolamo, San Florido e san Leonardo, Madonna con Bambino in trono

 

 

 

La pala in questione è un polittico noto con il titolo di "Sant'Agostino e san Girolamo, San Florido e san Leonardo, Madonna con Bambino in trono" Lo scomparto centrale misura 122x63,5 cm mentre quelli laterali 117x57,5 cm. Non si conosce l'autore dell'opera: si tratta di un maestro anonimo fiorentino quattrocentesco che la dipinse per la chiesa di Ognissanti a Città di Castello. Attualmente la tavola è visibile alla Pinacoteca Comunale di Città di Castello.

Realizzato nel 1417, come è ricordato nella scritta alla base del trono, il trittico si compone di tre distinte scene che concorrono nel loro insieme a definire il polittico. Al centro si osserva una Madonna gentile e amorevole che regge con cura il Bambino Gesù sulla propria gamba sinistra. La Vergine indossa un abito ricco di stelle, simbolo dei cieli. Due angeli, uno a destra e uno a sinistra, assistono alla scena rivolgendo lo sguardo all'osservatore. Il comparto di sinistra ci presenta due santi: uno è Agostino e l'altro san Gerolamo, vestito da cardinale. Agostino, che regge con la sinistra il bastone pastorale e porta in testa la mitra, indossa un ricco piviale, da dove emerge con chiarezza un tratto del saio nero degli eremitani agostiniani. Sulla destra invece troviamo la presenza di due altri santi che si riconoscono in san Florido e in san Leonardo.

 

San Florido fu un vescovo italiano, venerato come santo patrono di Città di Castello. Scarse sono le notizie sulla sua vita, e per lo più sono ricavate dai Dialoghi di Gregorio Magno (3, 35). E' anche noto un testo agiografico dal titolo Vita Sancti Floridi, che ne narra la vita. Fu scritto nell'XI secolo da un diacono aretino di nome Arnolfo. Florido nacque a Tifernum Tiberinum (l'odierna Città di Castello) nel 520 ed entrò nell'ordine dei diaconi. Verso la metà del VI secolo, recatosi a Perugia, fu ordinato sacerdote da Ercolano, vescovo della città. Qualche giorno dopo, inviato dal vescovo perugino a Todi, giunto nei pressi di Pantalla, avrebbe operato il suo "primo miracolo". A lui si attribuisce la ricostruzione della città dopo la distruzione operata da Totila. Florido morì a Pieve de' Saddi nel 599.

Il san Leonardo della tavola va probabilmente identificato con Leonardo di Noblac, conosciuto anche come san Leonardo abate o eremita. Nato nel castello di Vandôme, a Corroi presso Orléans verso il 496, divenne abate, ma visse da eremita gran parte della vita. Nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa. Il re dei Franchi Salii, Clodoveo, amico della sua famiglia, concesse a lui, come a Remigio, la facoltà di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto innocenti. E Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà. Abbandonata la corte con suo fratello Lifardo, si ritirò per qualche tempo presso il monastero di Micy; divenuto diacono si diresse a sud e decise di fondare il suo eremo nella foresta di Pauvain, nel Limosino. Morì a Noblac verso la metà del VI secolo.

Dal punto di vista iconografico è spesso rappresentato, come nel nostro caso, con delle catene, per la sua particolare protezione degli imprigionati o carcerati ingiustamente; talvolta è in abito diaconale, episcopale, più spesso indossa il saio di un monaco. Per le vicende che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, è considerato il patrono dei carcerati; gli è stata attribuita la protezione dei fabbricanti di catene, fibbie, fermagli, ecc. Nella zona di Liegi in Belgio è patrono dei minatori. La sua intercessione viene invocata per i parti difficili, i mal di testa, le malattie dei bambini, le malattie del bestiame, la grandine, i banditi.