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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Juan de FlandesPITTORI: Juan de Flandes
Agostino e san Rocco
JUAN DE FLANDES
1475-1500
Greenville, Bob Jones University Museum and Gallery
Agostino e san Rocco
In questa tavola Juan de Flandes ha raffigurato i due santi Agostino e Rocco. Agostino, dal volto maturo, indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa. Un elegante piviale ricamato gli copre le spalle e il corpo. Nella mano sinistra regge un grosso libro chiuso, mentre con la destra tiene fra le dita un piccolo cuore. Al suo fianco si erge la figura giovanile di san Rocco, santo taumaturgo contro le pestilenze. La raffigurazione che ne è stata fatta si riferisce proprio a questa sua qualità ed è tipica della sua iconografia. Il santo provenzale mostra la pustola della peste sulla gamba da cui fu colpito, ma da cui riuscì a guarire grazie anche all'aiuto di un cane che gli portava un tozzo di pane ogni giorno per sostentarsi.
Di fronte a lui troviamo un giovane angelo che gli apparve per dargli conforto quando venne rinchiuso per cinque anni in carcere a Voghera.
Juan de Flandes
Nacque a Gand verso il 1450. Dopo aver frequentato la bottega di Giusto di Gand, fece un viaggio in Italia e infine si trasferì in Spagna al servizio di Isabella la Cattolica, grande estimatrice dell'arte fiamminga.
Fu attivo in Spagna dal 1496 fino alla sua morte, sopraggiunta a Palencia nel 1519 e rappresentò uno dei maggiori artisti rinascimentali spagnoli.
Tra gli aspetti che caratterizzano la sua pittura troviamo la minuziosa cura dei particolari con lo studio della luminosità e dei colori che creano immagini molto delicate. De Flandes inoltre godeva di un'ottima padronanza del disegno e della prospettiva.
Fra i lavori eseguiti per la corte della regina di Castiglia ricordiamo un retablo con scene della vita di Cristo ed un polittico composto da quarantasei tavole, di cui oggi ne rimangono solamente ventisette, quindici delle quali sono conservate nel Palazzo reale di Madrid.
Le dimensioni di queste tavole sono molto ridotte con misure di circa 20 X 15 cm. Questo aspetto è tipico delle produzioni fiamminghe che stupiscono sempre per la loro tecnica miniaturistica.
Alla morte della regina il pittore si trasferì a Palencia dove abiterà fino alla fine, se si esclude un breve soggiorno a Salamanca dove realizza l'Altare di San Michele nella cattedrale vecchia e l'altare maggiore nella cappella universitaria.