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PITTORI: Francesco de' Franceschi

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

FRANCESCO DE' FRANCESCHI

1445-1456

Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La tavola di Francesco de' Franceschi misura in altezza 107.5 cm e 32.5 in larghezza e si trova ospitata allo Sterling and Francine Clark Art Institute a Williamstown nello Stato

federale del Massachusetts. In precedenza l'opera si trovava a Firenze.

Il pittore preferisce scene di tono narrativo, in cui il carattere tardogotico della ambientazione risente di qualche più matura nozione spaziale, appresa probabilmente dalle opere di Jacopo Bellini.

Agostino è qui raffigurato secondo i canoni della iconografia classica: è vestito da vescovo, con la mitra in testa, il bastone pastorale impugnato con la mano destra e un libro sostenuto dalla mano sinistra. Sulle spalle si può notare la presenza della cocolla dei frati agostiniani, il che induce a pensare che la committenza derivi proprio da un convento o da una comunità di quest'Ordine. Il viso del santo è arricchito da una folta barba riccioluta che scendo fino al petto.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Francesco dei Franceschi

Non si conosce né l'anno né il luogo di nascita di questo pittore attivo nel Veneto. Di lui si conservano documentazioni relative al periodo fra il 1443 e il 1456 che lo vedono residente nella parrocchia di S. Giuliano. La sua unica opera firmata è il polittico con S. Pietro in trono, santi, angeli e la Crocifissione già nella chiesa e poi nel convento di S. Pietro a Padova. Il dipinto è un prodotto di notevole qualità tecnica che nello stile rivela la conoscenza delle opere di M. Giambono e di quelle di Antonio Vivarini. Nessuna delle opere eseguite per le chiese veneziane è giunta fino a noi. Della sua attività resta ben poco: alcune tavolette in collezioni pubbliche e private, parti di almeno tre diversi polittici smembrati. Alla metà del secolo vanno riferiti alcuni scomparti di un complesso dedicato a S. Mamante, divisi tra il Museo civico di Verona, il Museo civico Correr di Venezia e la Yale University Art Gallery di New Haven. A un altro complesso non ancora ricostruito appartengono, invece, le quattro Sante a mezza figura del Museo di Budapest. Ignoto è l'anno della morte di Franceschi. Pittore e intagliatore fu anche Lazzaro dei Franceschi, figlio di Antonio, creduto senza valide ragioni nipote del Franceschi. Nel 1474 egli riceveva la commissione per la pala, perduta, dell'altare maggiore della chiesa di S. Fosca a Torcello. Un documento del 6 giugno 1483 lo ricorda già morto.