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PITTORI: Giovanni da Sulmona

Particolare del volto di Agostino

Particolare del volto di Agostino

 

 

GIOVANNI DA SULMONA

1430-1450

Sulmona, Museo Civico

 

Madonna con Bambino tra san Lorenzo, sant'Agostino, angeli e donatori

 

 

 

L'affresco è raffigurato in una lunetta e presenta la scena della Madonna con il Bambino Gesù in braccio tra san Lorenzo e sant'Agostino. Ai piedi dei santi si notano diversi donatori, mentre alcuni angeli volteggiano in alto.

L'affresco che è conservato nel Museo Civico di Sulmona è stato staccato e proviene dalla Badia Morronese, ovvero chiesa di sant'Agostino, dove fu affrescato da un Maestro quattrocentesco che viene individuato in Giovanni da Sulmona, anche se alcuni critici d'Arte parlano di un più anonimo Maestro della Badia Morronese o Maestro della Cappella Caldora.

Copia dell'affresco è stato riprodotto nella lunetta della chiesa di san Filippo Neri sempre a Sulmona, per il cui portale è stato utilizzato nel 1885 quello che si è salvato della chiesa di sant'Agostino crollata nel terremoto del 1706.

Sant'Agostino è stato raffigurato sulla destra, vestito da vescovo, con il capo cinto dalla corona dei santi. Sopra il piviale si si riesce a notare la cocolla dell'abito nero dei monaci agostiniani, la cui presenza è una costante nelle opere commissionate dall'Ordine che in tal modo voleva sottolineare che il santo era considerato Padre fondatore. Con la mano destra Agostino tiene un esile ed elegante bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un libro chiuso. Il volto del santo ha un aspetto raccolto ed esprime un sentimento di devozione verso la Vergine, che appare nella parte centrale dell'affresco con in braccio in Bambino che si nutre del suo latte. Ai piedi di Agostino due donatori devoti dall'aspetto minuscolo rispetto al santo si rivolgono alla vergine in preghiera.

Sulla sinistra si erge la figura giovanile di san Lorenzo che tiene fra le mani la palma del martirio e un libro. Ai suoi piedi altri due donatori devoti, di maggiori dimensioni rispetto agli altri due, sono inginocchiati in preghiera.

 

 

Giovanni da Sulmona

Non si conosce né la sua data di nascita né quella di morte. Si sa che fu un pittore abruzzese attivo nella prima metà del Quattrocento. Si ritiene che fu un collaboratore del Maestro di San Silvestro (detto anche Maestro del Trittico di Beffi) nella realizzazione del ciclo di affreschi che caratterizza il suo Maestro. Questi affreschi risalgono al 1412, per cui si può ipotizzare che Giovanni sia nato all'incirca verso il 1390. L'unica sua opera certa è il tabernacolo ligneo, che ha firmato "Ioh(an)es pictor de Sul(mo)na" ed è datato 1435. Le altre opere attribuite al pittore (i due capicroce quadrilobi con l'Addolorata e san Giovanni Evangelista provenienti dalla chiesa dei santi Rufino e Cesidio a Trasacco, la grande tavola di provenienza ignota con la Crocifissione tra la Maddalena e S. Giovanni Evangelista e, da ultimo, i tre capicroce, tipologicamente identici a quelli provenienti da Trasacco) probabilmente risalgono a questo periodo.

Il suo stile non è di altissima levatura e non riuscì mai a superare i modelli espressivi e stilistici da cui era partito. La sua arte prese corpo all'interno di una tradizione figurativa nata dall'incontro tra lo stile, diffuso in Italia centro meridionale all'inizio del Quattrocento, di Martino di Bartolomeo e Giovanni di Pietro da Napoli e quello di matrice fiorentino-iberica del Maestro del Trittico di Beffi.