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PITTORI: Lello da Velletri

Madonna con il Bambino e gli Angeli, e i santi Giovanni, Agostino, Liberatore e Agata

Madonna con il Bambino e gli Angeli, Agostino e santi

 

 

LELLO DA VELLETRI

1427 circa

Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria

 

Madonna con il Bambino e gli Angeli, e i santi Giovanni, Agostino, Liberatore e Agata

 

 

 

Il Polittico di Sant'Agata è attribuito a Lello da Velletri, un pittore che è documentato verso il 1437. L'opera risale al 1427 circa e proviene dalla chiesa di Sant'Agostino di Perugia. Il Polittico è una tempera su tavola con la Madonna in trono con il Bambino al centro: a sinistra sono riprodotti i santi Agostino e Giovanni Battista, mentre a destra sono stati dipinti i santi Liberatore e Agata.

 

Velletri è la patria di uno dei più importanti pittori di una generazione con orizzonti culturali internazionali: è Lello da Velletri, un seguace di Gentile, attivo con ogni probabilità nel terzo decennio del Quattrocento, che ha lasciato scarsissime tracce della sua attività in Umbria. E' un pittore che lavorava nel periodo in cui era in atto il tentativo di riorganizzazione dello Stato Pontificio, in particolare di Roma, promosso da Martino V Colonna. Con Gentile e i suoi seguaci, fra cui Lello da Velletri, scende verso l'Italia centrale la cultura gotica che era partita dal centro e, dopo essersi arricchita a contatto con l'ambiente settentrionale, lombardo e veneto, rifluiva nuovamente verso il centro. Questo ritorno fu certamente un grande avvenimento per l'evoluzione della pittura tardo gotica in tutta l'Italia centrale.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)