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PITTORI: Cristoforo Da Lendinara

Sant'Agostino vescovo e monaco

Sant'Agostino vescovo e monaco

 

 

CRISTOFORO DA LENDINARA

1472-1476

Modena, Duomo di Santa Maria Assunta e San Geminiano

 

Sant'Agostino vescovo e monaco

 

 

 

L'affresco raffigura sant'Agostino e si trova ubicato nella navata destra del Duomo di Modena all'altezza della prima campata da ovest. Fa parte della decorazione a fresco della Cappella Bellincini, che venne realizzata fra il 1472 circa e il 1476. L'opera viene attribuita a Cristoforo da Lendinara che fu attivo fra il 1449 e il 1490.

La parete di fondo, i pilastri e il sottarco, i pennacchi e la lunetta sono interamente affrescati e appaiono strettamente legata alla composizione architettonica della cappella. La lunetta a sesto ribassato è decorata da un scena che  raffigura la Natività, dove è scomparsa del tutto la figura della Madonna. Nello sfondo si intravede ancora la scena dell'Annuncio degli Angeli ai pastori. Al di sotto della lunetta è affrescata la fascia centrale dell'architrave dove i pennacchi dell'arco presentano, a sinistra, la figura dell'Angelo e a destra quella della Vergine. La faccia interna dei pilastri è decorata, a sinistra, dalle figure sovrapposte di una santa, forse santa Caterina d'Alessandria, e di san Francesco. A destra c'è l'immagine di un santo vescovo, da identificare con sant'Agostino e san Sebastiano. Che sia Agostino non v'è dubbio poiché, come è antica consuetudine nell'Ordine agostiniano, il santo indossa la tunica nera dei frati agostiniani che in tal modo volevano celebrarlo come loro fondatore. Il sottarco è occupato da otto immagini a mezzo busto di personaggi dell'Antico Testamento identificati da scritte: a sinistra si scorgono Malachia, Giacobbe, Isaia e Aronne, a destra Abacuc, Elia, Daniele e Davide.

Sulla parete di fondo della cappella è affrescato un grande Giudizio Finale, suddiviso in tre fasce: quella superiore presenta la figura di Cristo Giudice all'interno di una grande mandorla, accompagnato da santi e personaggi dell'Antico Testamento. La fascia mediana è dominata da san Michele Arcangelo con la spada e la bilancia affiancato da quattro angeli che sonano le trombe: la fascia inferiore presenta due gruppi di risorti seminudi e un finto dossale marmoreo. Al centro di quest'ultima raffigurazione è inserito un finto trittico contenente le immagini della Madonna col Bambino, di san Girolamo e di san Bernardino.

La struttura iconografica segue il tema della Redenzione e del Giudizio Finale, soggetto che si addice a una cappella funeraria prevista nel testamento del committente Filippo Bellincini morto nel 1465. Bellincino de' Bellincini era un giudice modenese che fece erigere un altare nella prima cappella di destra del Duomo di Modena, dedicandola a San Giovanni Battista.

Gli affreschi risentono dell'influsso di Piero della Francesca, che esercitò una forte suggestione su Cristoforo da Lendinara, che apparteneva da una famiglia di abili intarsiatori lignei.

Nel 1532, quasi cinquant'anni dopo la sua esecuzione, il grande affresco venne nascosto da una grande pala del Dosso. Nascosto dietro altre opere che sostituirono quella del Dosso, l'affresco rimase sconosciuto fino al 1822 quando venne rimossa l'ancona lignea che occupava tutta la parete di fondo della cappella, riportando temporaneamente alla luce gli affreschi.

 

 

Cristoforo da Lendinara

Cristoforo da Lendinara è maggiormente noto come maestro nel campo della tarsia lignea, una attività che svolse spesso insieme al fratello Lorenzo, ricevendo diverse committenze nell'Italia settentrionale e centrale. La sua arte subì un forte influsso dalla conoscenza di Piero della Francesca che gli fornì un apporto fondamentale, Nel Duomo di Modena si conservano testimonianze fondamentali di questa sua attività di intarsiatore: il Coro dell'abside (1461-1465), eseguito assieme al fratello Lorenzo. Questi stalli sono decorati con immagini di vedute di città, figure di santi, frutti, libri e strumenti. Anche le quattro tarsie che raffigurano gli Evangelisti, sono opera  di Cristoforo che le eseguì nel 1477. Relativamente alla sua attività pittorica sono note la "Madonna della colonna", firmata e datata 1482, conservata nella Galleria Estense di Modena, e la piccola ancona con "L'adorazione del Bambino" nella collezione della Banca Popolare dell'Emilia Romagna.