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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro di LiesbornPITTORI: Maestro di Liesborn
Agostino cardioforo con i santi Maurizio e papa Gregorio
MAESTRO DI LIESBORN
1465-1490
Londra, National Gallery
Agostino cardioforo con i santi Maurizio e papa Gregorio
Questo pannello che riproduce, da sinistra verso destra, i santii Gregorio, Maurizio e Agostino si trova alla National Gallery di Londra. L'autore viene abitualmente indicato come il Maestro di Liesborn.
Costui fu un pittore della Westfalia, della seconda metà del Quattrocento, che rimane a tutt'oggi anonimo. Verso il 1465 questo pittore sconosciuto eseguì una pala d'altare nella Abbazia Benedettina di Liesborn e formava originariamente la pala d'altare della chiesa della abbazia. Nel 1803, quando l'abbazia venne soppressa, l'opera è stata venduta, divisa in parti, e quindi dispersa. Le parti principali, alcune delle quali frammentarie, ora si trovano alla National Gallery, Londra, nel LWL-Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte a Münster, e in mani private. Un piccolo numero è esposto nel museo ora aperto in alcuni dei locali del monastero. L'artista di Liesborn non è così abilmente realistico come van Eyck, ma la sua notorietà risiede nella purezza del suo gusto e del suo tratto. L'influenza del maestro è evidente in altre opere, ma sinora non gli è stato attribuito alcun altro lavoro,
L'autore fa parte del cosiddetto Rinascimento tedesco caratterizzato dal risveglio culturale ed artistico che si diffuse in tutto il nord Europa nel XV e XVI secolo. Notevole era l'abilità tecnica degli artisti.
La scena raffigurata dal maestro si svolge all'interno di uno spazio con volte goticheggianti e con ampie finestra sul fondo. Al centro della scena troviamo san Maurizio con la sua armatura di cavaliere, la spada nella mano destra e lo scudo impugnato con la mano sinistra. Sullo scudo fa bella mostra la croce mauriziana. Secondo i racconti agiografici, Maurizio era un generale dell'Impero romano a capo della leggendaria Legione tebana egiziano-romana. Questa legione, che operava in Mesopotamia nel III secolo d. C., venne trasferita nel IV secolo in Europa centrale a Colonia e a nord delle Alpi. Maurizio, in seguito al suo rifiuto di intraprendere azioni punitive contro i cristiani, sarebbe stato martirizzato durante la decima persecuzione di Diocleziano. San Maurizio divenne il patrono del Sacro Romano Impero. La spada di San Maurizio faceva parte del corredo del trono imperiale, utilizzato durante l'incoronazione degli imperatori austro-ungarici fino al 1916. Alla sinistra di san Maurizio scopriamo papa Gregorio magno, uno dei Dottori della Chiesa con la tiara in testa. Con la mano destra regge il bastone crociato mentre con la sinistra tiene un libro aperto.
A destra dell'osservatore si staglia la figura di un giovane sant'Agostino che indossa un piviale episcopale verde. Nella mano sinistra regge il bastone pastorale, mentre nella destra ha un cuore trafitto da frecce simbolo del suo amore per Dio.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
Il santo evidenzia sotto il piviale il saio nero degli agostiniani eremitani. Questo particolare, abbastanza diffuso nella iconografia del santo, è sempre stato introdotto dal pittore per ricordare che gli agostiniani si ritenevano diretti discendenti di Agostino, che veniva venerato come vero fondatore dell'Ordine.
Tutti e tre i personaggi indossano scarpe osse che si notano facilmente sul pavimento a riquadri.