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Sant'Agostino consegna la regola ai monaci eremitani
MINIATORE LOMBARDO
1481
Cambridge, Fitzwilliam Museum, ms. MCClean 105
Sant'Agostino consegna la regola ai monaci eremitani
La miniatura illustra l'inizio della Regola di sant'Agostino, che si trova nel manoscritto McClean 105, oggi conservato a Cambridge al Fitzwilliam Museum. Il miniatore ha decorato l'incipit della "Regola" in un riquadro delle dimensioni di 17x12,5 cm e ha scelto come soggetto la consegna che Agostino fa della regola ai suoi monaci. Il santo è assiso in trono nei suoi paramenti episcopali con la mitra in testa. Il piviale rosso è sovrapposto alla tunica nera degli agostiniani con la cocolla ben visibile sulle spalle.
Agostino, dal volto maturo e con una elegante barba biancastra, sta consegnando il testo della regola ad un gruppo di otto monaci eremitani tonsurati, che sono intensamente attenti a ricevere il libro dove sta scritta la regola. La pagina è incorniciata da motivi floreali al cui interno sono stati inseriti alcuni clipei dorati. Ciascuno di essi contiene immagini e partire dall'altro troviamo una Madonna con il Bambino, il monogramma IHS, san Nicola da Tolentino con un libro, il giglio e crocifisso, santa Monica e forse Antonio abate.
Il codice fu commissionato molto probabilmente dagli eremitani, il cui stemma è situato al centro della linea inferiore della pagina, dove è riportato l'iscrizione Arma Ordinis Sancti Augustini. Lo stemma è attraversato verticalmente da una cintura di cuoio.
Una annotazione contemporanea alla stesura del codice riporta la dicitura "facta in capitulo cumano", che relaziona l'opera alla Congregazione Osservante di Lombardia e in particolare al Capitolo che si tenne nel convento di Como nel 1481. Lo stile della miniatura in effetti sembra riportare agli stilemi dei codici prodotti in area lombarda nell'ultimo quarto del Quattrocento. L'origine eremitana è confermata anche dai testi trascritti nel manoscritto e cioé l'Expositio in regulam beati Augustini episcopi di Ugo di San Vittore, le Constitutiones dell'Ordine oltre ai privilegi concessi ai monaci eremitani dal 1331 e le Admonitiones riguardanti diversi Capitoli generali.
La grande diffusione della Regola di Agostino come norma di vita monacale ricominciò nel secolo XI, soprattutto dopo che venne adottata dalle comunità dei Canonici Regolari prima in Francia e poi negli altri Stati europei. Quando si parla di Regola agostiniana nelle comunità canonicali, ci si riferisce sia alla Regula tertia o Praeceptum, che alla Regula secunda o Ordo monasterii.
L'Ordo monasterii, più esigente in quanto a disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi; tuttavia dopo il XIII secolo ad esso fu preferita la Regula tertia.
L'affermarsi della Regula tertia fu dovuto anche alla decisione del Concilio Lateranense IV del 1215 di considerarla una delle regole di riferimento per le nuove fondazioni religiose. Essa venne assunta dai Frati Predicatori, dai Servi di Maria e, in modo speciale, dagli Agostiniani i quali, però, aggiunsero all'inizio della Regula tertia la prima frase dell'Ordo monasterii.
Fu subito chiaro per le nuove fondazioni agostiniane che il solo Praeceptum non poteva regolare la vita complessa di un Ordine: ad esso fu quindi aggiunta una serie di costituzioni, dichiarazioni, regolamenti, che avrebbero dovuto regolare con più precisione la vita monastica.
È stato stimato che il numero complessivo degli istituti che nel corso dei secoli hanno adottato la Regola agostiniana sia di circa 500. Il recupero della Regula ad servos Dei si può spiegare con l'autorità morale e dottrinale che Agostino aveva acquistato soprattutto come esempio di vita clericale povera, la concentrazione della Regula sulla vita apostolica della chiesa primitiva, l'essenzialità che la rendeva facilmente adottabile in qualunque contesto monastico.