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PITTORI: Maestro Matthäus

Sant'Agostino allo scrittoio e il Bambino sulla spiaggia

Sant'Agostino allo scrittoio e il Bambino sulla spiaggia

 

 

MAESTRO MATTHAUS

1490

Vienna, Biblioteca Nazionale

 

Sant'Agostino allo scrittoio e il Bambino sulla spiaggia

 

 

 

Questo sant'Agostino miniato viene attribuito al maestro Matthäus, che lo realizzò nel 1490 in un ciclo di illustrazioni di un codice musicale. Il codice Mus. 15501, fol. 84R proviene da Kutna Hora o Kuttenberg in tedesco, ed oggi è conservato alla Biblioteca nazionale austriaca a Vienna.

Nel tondo Agostino è ritratto seduto allo scrittoio con in mano una penna con cui sta lavorando attorno a una sua opera. Probabilmente si tratta del De Trinitate, come si può dedurre dalla presenza di un bambino ai suoi piedi. Il santo ha un volto maturo, con riccioli e boccoli che gli scendono dalla mitra che porta in testa e che è avvolta dal nimbo dei santi. Agostino indossa un ampio mantello rosso, che contrasta efficacemente con il blu della tunica. L'ambientazione è semplice, scarna, dove prevalgono le immagini dei due personaggi che riempiono la scena. In particolare la presenza del bambino ricorda una leggenda medioevale che vede Agostino protagonista nella sua ricerca volta a comprendere il mistero della Trinità.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

La leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità.

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa.

 

Kutna Hora in tedesco Kuttenberg è una città della repubblica ceca che sorge nella vallata del fiume Vrchlice. La città nacque ai margini di un giacimento d'argento già sfruttato nel X secolo, che diede vita a numerosi piccoli insediamenti, databili all'XI secolo che corrispondono all'attuale centro cittadino.