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PITTORI: Mariano del Buono

Agostino disputa con Fausto dal Ms. Urb. Lat. 79 fol 9r, lettera D

Agostino disputa con Fausto

 

 

MARIANO DEL BUONO

1450-1474

Ms. Urb. Lat. 83 fol 2r, lettera F

 

Agostino disputa con Fausto

 

 

 

L'immagine miniata è tratta da un manoscritto noto come Manoscritto Urbinate Latino n. 83 al foglio 2r. Nella cornice di una F, il miniaturista ha inserito la figura di Agostino, vescovo e santo (ha già l'aureola in testa) mentre sta ricevendo con la mano destra un oggetto da Fausto con cui sta disputando. La decorazione del manoscritto viene attribuita al miniatore fiorentino Mariano del Buono, che la portò a termine entro il 1474. Sotto l'abito episcopale, di un bel verde, il santo indossa la cocolla nera agostiniana: se ne vede la cappa sulle spalle. Con la sinistra Agostino regge il pastorale: in testa ha una mitra incastonata di pietre preziose, mentre le mani sono avvolte da bianche ed eleganti guanti.

Sullo sfondo si vede un panorama che si allarga fino all'orizzonte: sulla destra un piccola collina è sormontata da un albero, mentre a sinistra uno scorcio allunga lo sguardo verso una insenatura che porta al mare. Di fronte ad Agostino se ne sta in piedi Fortunato manicheo che porta in testa un cappuccio rosso, sulle spalle ha un ampio e fluente mantello. Fausto è raffigurato di dimensioni minori rispetto ad Agostino, con la barba appuntita che lo qualifica come eretico. Il viso di entrambi è giovanile: Fausto ha una capigliatura riccioluta e una barba rossiccia. I loro sguardi si incrociano con forza quasi a interrogarsi seguendo lo scorrere delle parole.

La miniatura compare nella sezione d'apertura del Codice Contra Faustum come capolettera F(austus quidam fuit gente Afer), incipit del primo libro.

Il codice apparteneva alla biblioteca di Federico da Montefeltro, come si evince dalle raffigurazioni in cornice che esprimono lo stemma del duca e i suoi emblemi, quali l'ermellino e la bombarda rovesciata.

 

L'incontro con Agostino non fu dei più fortunati: alle reciproche manifestazioni di stima in pubblico non corrispondeva in realtà nessuna vera simpatia. Fausto che era il grand'uomo del manicheismo, non poteva sopportare che un uditore gli rivolgesse, di fronte agli altri, domande imbarazzanti o gli esponesse obiezioni: ai tentativi di Agostino cercava di sottrarsi, schernendosi quanto meglio poteva, forse non senza prendere una certa aria di superiorità. Agostino, sentendolo malsicuro e in cerca di scampo, lo incalzava: non era più soltanto in lui il ricercatore entusiasta della verità, ma anche il retore che amava far pompa di abilità dialettica e cultura filosofica.

E da retore è il giudizio che Agostino ci ha lasciato di Fausto: nelle arti liberali si era fermato agli studi di grammatica senza salire a quelli superiori della retorica; aveva letto alcune orazioni di Cicerone, pochissimi libri di Seneca, qualcosa dei poeti e qualche scritta della setta, ma soltanto in latino

Fausto parlava piacevolmente e con abilità, attraendo più per le sue doti spontanee di conversatore, che per arte di oratore. A lui, Agostino, che di Cicerone conosceva le opere filosofiche e sapeva di altre opere di filosofia interi brani a memoria, Agostino, vincitore di gare poetiche, si sentiva ben superiore. Così la conoscenza di Fausto fu per lui una delusione, benchè dell'incontro e dell'uomo perdurasse vivissimo il ricordo. Finirono col leggere insieme opere letterarie

 

Agostino scrisse molte opere contro l'eresia manichea:

De moribus Ecclesiae catholicae et de moribus Manichaeorum o " I costumi della Chiesa e i costumi dei Manichei", scritto a Roma nel 368;

"De duabus animabus contra Manichaeos" o "Le due anime contro i Manichei", scritto prima del 392;

Acta seu disputatio contra Fortunatum manichaeum o "Atti della disputa contro il manicheo Fortunato", del 392;

Contra Felicem manichaeum o "Contro il manicheo Felice", del 404

De libero arbitrio o "Il libero arbitrio", opera importante per la trattazione dell'origine del male;

Contra Adimantum manichaei discipulum o "Contro Adimanto, discepolo manicheo";

Contra epistolam Manichaei quam vocant Fundamenti o "Contro la lettera di Mani che chiamano della Fondazione";

Contra Faustum manichaeum o "Contro il manicheo Fausto";

Contra Secundinum manichaeum o "Contro il manicheo Secondino";

De Genesi contra Manichaeos o "La Genesi contro i Manichei";

De natura boni contra Manichaeos o "La Natura del bene contro i Manichei".