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PITTORI: Anonimo romano

Madonna con Bambino in trono tra sant'Andrea e sant'Agostino

Madonna con Bambino in trono tra sant'Andrea e sant'Agostino

 

 

ANONIMO ROMANO

1475-1525

Narni, chiesa di S. Agostino

 

Madonna con Bambino in trono tra sant'Andrea e sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto murale opera di un anonimo frescante di scuola romana si trova in una nicchia della facciata della chiesa di sant'Agostino a Narni.

Il soggetto raffigura la Madonna in trono con il Bambino tra sant'Andrea, a sinistra, e sant'Agostino, a destra. Agostino indossa i paramenti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Si può scorgere tuttavia agevolmente la presenza della cocolla nera dei frati eremitani agostiniani, che hanno molto spesso voluto che così si rappresentasse sant'Agostino, dato che lo hanno da sempre ritenuto il vero fondatore del loro Ordine.

Il viso di Agostino mostra un uomo anziano, dal volto ricco di esperienza, con la solita folta barba che copre il mento.

Lo stile pittorico fa risalire l'affresco ad una data di realizzazione fra il 1475 e il 1525.

 

La chiesa di sant'Agostino di Narni venne edificata nel primo Trecento dai monaci eremitani agostiniani. Al suo interno la chiesa presenta tre navate, divise da due file di pilastri sottili e slanciati. Il soffitto ligneo contiene una gigantesca tela raffigurante la Gloria di Sant'Agostino.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.