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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Gonzalo Pérez de SarriàPITTORI: Gonzalo Pérez de Sarrià
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con in mano una chiesa
GONZALO PEREZ DE SARRIA'
1430
El Burgo de Osma, Museo della Cattedrale
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con in mano una chiesa
Dipinta a olio su tavola delle dimensioni 136x60 cm, l'opera è uno scomparto di un retablo che venne realizzato per l'altare maggiore della cattedrale di El Burgo de Osma. Il retablo successivamente è stato suddiviso e disperso in varie collezioni. Nel Museo della Cattedrale oltre alla figura di Agostino è conservato lo scomparto relativo a san Domenico. Agostino è facilmente riconoscibile perchè sotto il mantello episcopale è presente la tunica nera dei monaci eremitani. Sulle spalle si distende la cocolla agostiniana. Il santo è raffigurato secondo lo stile spagnolo contemporaneo senza barba e con un modello di chiesa nella mano destra. La chiesa, sostenuta con il palmo della mano, viene illuminata dai raggi che effondono dalla stella disegnata sul palmo del guanto destro. Il particolare esprime simbolicamente la sua riconosciuta autorità di Dottore della Chiesa e difensore della dottrina cattolica. In testa Agostino porta una preziosa mitra, avvolta dal nimbo dei santi, e tiene appoggiato alla spalla destra un sottile ed elegante bastone pastorale. Dietro Agostino si nota un mobile basso, con ampie finestrelle e colonnine. Lo stile di Gonzalo è caratterizzato da figure eteree e quasi sospese nello spazio, con un'attenzione minuta ai dettagli più sfarzosi, che ritraggono le figure sacre come nobili dell'epoca, riccamente abbigliati. L'autore in passato era stato riconosciuto dalla critica in Pere Nicolau, ma gli studi recenti assegnano lo scomparto ad un maestro valenzano, Gonzalo Pèrez de Sarrià o anche a Jaume Mateo.
Gonzalo Pérez de Sarrià
Gonzalo Pérez o Peris nacque probabilmente a Valencia a inizio del XV secolo. Dipinse numerose pale d'altare e varie pitture devozionali a Valencia, raggiungendo una fama tale da diventare uno dei pittori più interessanti del tardo gotico nell'area della costa orientale spagnola. La scarsità di documenti non ci permette di conoscere i dettagli della sua vita, tuttavia lo studio e l'analisi di alcune opere certe, come il Retablo dei santi Orsola, Martino e Antonio nel monastero a Portaceli, oggi nel Museo di Belle Arti di Valencia, hanno permesso di ricostruire un interessante corpus delle sue opere. Certamente suo è il pannello con Santa Marta e San Clemente nel Museo della cattedrale di Valencia.