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Sant'Agostino Dottore della Chiesa
PILGRAM ANTON
1480
Vienna, Duomo di S. Stefano
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
L'opera di trova nel Duomo di Santo Stefano a Vienna ed è frutto del lavoro di Anton Pilgram che scolpì questa splendida raffigurazione di Agostino nel 1480 per il pulpito della chiesa più importante della città. Si tratta di un mezzo busto che appartiene a uno dei quattro riquadri che si scoprono lungo la scala del monumentale pulpito gotico che si incontra addossato alla seconda colonna di sinistra. Agostino mostra grande attenzione e compunzione, quasi fosse all'ascolto del messaggio divino per poterlo meglio comprenderlo e interpretarlo. La mano destra si posa su un libro chiuso, mentre la sinistra regge con delicatezza il mento di un viso che ha lo sguardo rivolto lontano verso i misteri della fede. Un grande libro fa quasi da tavolino dove si nota appoggiato un piccolo calamaio.
Il santo indossa abiti vescovili con in testa una preziosa mitra. Il volto è giovanile, anche se scavato da rughe il che gli conferisce una aspetto serioso. Assieme agli altri tre Padri della Chiesa, questa scultura viene popolarmente definita dei "guardoni" perchè sembra che osservino tutti coloro che entrano in chiesa. La chiesa di S. Stefano è la più bella chiesa gotica dell'Austria. La primitiva costruzione risale al XII sec. e dopo un incendio fu ricostruita in stile romanico nel 1258 (di cui resta il portale). Successive trasformazioni l'hanno trasformata in forme gotiche, prima nel coro, poi nelle navate e portata a termine nel 1511.
E' a questo periodo che risale l'opera di Pilgrim che produsse fra l'altro il pulpito con i quattro Padri della Chiesa.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6
Anton Pilgram
Nato nel 1460 a Brno, Pilgram morì a Vienna nel 1515. Fu architetto e scultore. Dopo il suo apprendistato fece dei lavori nella regione sveva per le Chiese del St. Kilian in Heilbronn e di St. George's in Schwieberdingen. Nella Cappella Lawrence in Rottweil, troviamo fra i personaggi probabilmente un autoautoritratto. Dal 1510 al 1511 ha lavorato presso la loggia tardo gotica della Chiesa di S. Jakob in Brünn. Dal 1511-1515 Pilgram ha lavorato alla Loggia di S. Stefano a Vienna.