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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Quirizio da MuranoPITTORI: Quirizio da Murano
Trittico della Madonna dell'umiltà
QUIRIZIO DA MURANO
1461-1478
Praga, Narodni Museum
Trittico della Madonna dell'umiltà
Il dipinto del pittore veneziano Quirizio da Murano è conservato al Narodni Museum di Praga nel palazzo Sternberg. L'autore dipinse probabilmente quest'opera tra il 1461 e il 1478. La sua arte esprime lo stile veneto contemporaneo ancora intriso di venature gotiche e bizantineggianti. Il Trittico è composto da tre tavole di legno di diverse dimensioni e forme che raffigurano la Vergine e santi.
A sinistra sono raffigurati i due santi Agostino e Gerolamo; nella tavola centrale troviamo la Vergine in adorazione del Bambino mentre nella tavola di destra sono state raffigurate le sante Caterina e Lucia. Sant'Agostino vi è stato raffigurato in modo tradizionale con i suoi tipici attributi vescovili. Il viso è ritratto di profilo: una foltissima barba lo copre fino al petto, mentre lo sguardo è rivolto verso la scena centrale. Al suo fianco si regge in piedi san Gerolamo, facilmente riconoscibile per l'abito cardinalizio.
Quirizio di Giovanni da Murano o Quirizio da Murano o Quiricius (circa Venezia 1460-1478) fu un pittore del Rinascimento italiano specializzato in soggetti religiosi. Si sa abbastanza poco della sua vita e della sua attività artistica. Si suppone che sia stato un allievo di Antonio di Murano, anche se i critici d'arte non sono concordi nel valutare il suo lavoro. Probabilmente fu un pittore alle dipendenza della bottega di Vivarini e non produsse in proprio. Il suo uso della tempera è simile alla scuola di Murano, piatto e con poca luce, e poca o nessuna ombra. Il suo tipo di testa è regolare e ben sagomato, dita e collo lungo, la vita molto sottile.
La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.
Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.
Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)