Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro di Ravenna

PITTORI: Maestro di Ravenna

Sant'Agostino in trono con i santi Monica e Nicola da Tolentino

Sant'Agostino in trono con i santi Monica e Nicola da Tolentino

 

 

MAESTRO DI RAVENNA

1475-1490

Ravenna, Biblioteca Classense cod. 485

 

Sant'Agostino in trono con i santi Monica e Nicola da Tolentino

 

 

 

Questa incisione di un anonimo maestro raffigura sant'Agostino con santa Monica, san Nicola da Tolentino e due angeli adoranti. La stampa è sicuramente posteriore al 1473 ed è attualmente conservata a Ravenna presso la Biblioteca Classense sotto la voce cod. 485. L'incisione misura 224x143 mm e venne realizzata probabilmente a scopo agiografico per propagandare le finalità religiose dell'Ordine degli eremitani. La solenne presenza del santo fondatore Agostino, in atto di vescovo benedicente, seduto su un trono in stile gotico esprime l'importanza della figura del santo. Ai piedi del santo sono raffigurate altri due personaggi di rilievo per l'ordine agostiniano: a destra troviamo san Nicola da Tolentino, primo monaco santificato e, a sinistra, santa Monica, madre di Agostino. Tutti e tre i personaggi, non a caso, indossano la nera tonaca dei monaci eremitani. La figura di san Nicola è resa dalla dolcezza dell'espressione del volto, che è stato incorniciato dall'aureola. E' presente un suo simbolo iconografico comune, quale è il sole radiante sul petto. Con l'aiuto di Monica, tiene con le due mani un cartiglio dove si legge "Nichil indiciorum tuorurn tacuimus".

la stampa ha subito un restauro nel 1937 e in tale occasione è stato possibile mettere in relazione l'immagine di Agostino, con quella dipinta su tavola da Bartolomeo Vivarini, per la basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia datata 1473. La stampa appartiene a un notevole insieme di incisioni denominate incunaboli di Ravenna, che furono staccate dai volumi quarto e quinto del codice manoscritto n. 485 Consilia et allegationes jurisconsultorurn del XIV e XV secolo. Le incisioni vennero accolte e riordinate dal giurista parmense Giacomo Rubieri, che fu attivo tra Padova e Venezia alla fine del XV secolo. Purtroppo questo collezionista quattrocentesco ha alterato anche notevolmente le caratteristiche originali delle incisioni xilografiche a tratto con personali e arbitrarie tinteggiature dei fondi. La raccolta di stampe Classense ha un inestimabile valore poiché costituisce uno dei pochi esempi di stampe italiane in ambito veneziano. La xilografia in oggetto appartiene allo stile figurativo dei primi incunaboli della tradizione veneziana con contaminazioni relative ad un carattere più popolare e locale. Sono comunque significativi gli elementi compositivi nel loro insieme per la ricchezza degli ornati a tasselli di cui è circondata.

Due angeli accanto al trono assistono alla scena in preghiera con un atteggiamento molto compunto. Due soli in alto, uno a destra e uno a sinistra, irraggiano la scena con un'espressione benedicente. Agostino, al centro della scena, è stato rappresentato come un vecchio dalla folta barba fluente dall'aspetto ieratico. Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale, mentre un ampio panneggio riesce a dare maggiore dinamicità alla scena e al personaggio. Sotto il trono si legge la scritta S. AGVSTINVS, mentre nella fascia inferiore la scritta indica gli altri due personaggi: S. ta monicha e S. Nicola tolentinate.