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PITTORI: Maestro di Ronco

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa a Ronco di Gussago

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI RONCO

1400-1450

Ronco di Gussago, chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Nell'interessante soffitto a vela, affrescato, della chiesetta dei santi Fabiano e Sebastiano a Ronco scopriamo quattro medaglioni raffiguranti i quattro Padri della Chiesa, S. Ambrogio, S. Girolamo, S. Agostino e S. Gregorio.

Agostino vi appare vestito da vescovo, con la mitra in testa, intento a leggere un libro aperto dalla copertina rossa.

Il santo porta la mitra in testa, mentre un nimbo gli avvolge il capo. Lo sguardo del santo è rivolto al testo del libro che sembra leggere con molta cura ed attenzione. Gli occhi sono socchiusi a motivo della lettura, mentre una folta barba rossastra gli copre le gote, il mento, fino al petto.

Gli affreschi, di non particolare pregio artistico sono frutto molto probabilmente di maestranze locali da ricercare nell'orizzonte culturale e artistico bresciano.

La chiesetta dei santi Fabiano e Sebastiano sorge nel centro antico dell'abitato di Ronco, una frazione di Gussago nel bresciano.

Le origini della chiesa risalgono alla fine del Trecento o inizio Quattrocentoo quando fu possibile erigerla grazie ad un lascito. Proprietà privata per diversi secoli, l'edificio è passato alla parrocchia nel 1517. Sulle pareti esterne si possono ancora vedere alcuni degli affreschi che la ornavano: di fianco alla porta d'ingresso c'è un affresco raffigurante San Sebastiano, San Zenone e, forse, San Rocco. Il dipinto è datato 18 Aprile 1420 e riporta anche il nome del probabile committente, un certo Francesco Antonio de Simoncelli. Vicino a questo, sul lato di mezzogiorno, c'è un altro affresco che ritrae di nuovo san Sebastiano assieme ad un altro personaggio ignoto. Sempre sul questo lato all'altezza del presbiterio, un affresco più piccolo ritrae la Natività.

L'interno si presenta senza affreschi poiché sopravvivono solo quelli nel presbiterio. Probabilmente esistono ancora sotto le varie dipinture eseguite nel passato. Il soffitto presentava originariamente tavelle di cotto e travi in legno. La navata possiede una grande tela raffigurante san Giuseppe, una nicchia contenente la statua della Madonna di Lourdes ed un organo a canne inglese di fine Ottocento.