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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Marco De RuggieriPITTORI: Marco De Ruggieri
Sant'Agostino vescovo
DE RUGGIERI MARCO detto lo Zoppo
1468
Londra, National Gallery
Sant'Agostino vescovo
Marco Zoppo è l'autore di questa tavola
su legno che dipinse verso il 1468 e che ora è conservato alla National Gallery di Londra. pannello
La tavola è un elemento d'insieme di un polittico di cui ne costituisce uno scomparto. Il soggetto raffigurato è un sant'Agostino dall'aspetto ancora giovanile. il santo è intento a leggere con molta attenzione un libro aperto che regge con entrambe le mani. In testa porta la mitra, mentre il bastone pastorale è appoggiato alla spalla destra. Una folta barba nera gli copre le guance e gli cade sul petto. Alcuni capelli nerastri fuoriescono leggiadramente dalla mitra e rendono più umana e quotidiana l'immagine del santo. Sulle spalle si nota con evidenza la presenza della cocolla nera tipica dell'abito dei monaci agostiniani. Il particolare interessante e decisivo è la presenza di questa cocolla nera che gli copre le spalle: questo elemento è tipico delle raffigurazioni di Agostino, soprattutto nelle committenze agostiniane, poiché evidenziando questo particolare si voleva espressamente indicare che i frati agostiniani derivavano da Agostino come primo fondatore dell'Ordine. Anzi anche Agostino portava lo stesso abito nero dei monaci agostiniani noti nel medioevo anche come "frati neri".. Dipinto con la tecnica a tavola l'opera misura cm 49,5 in altezza e 28,6 in larghezza.
Autore del dipinto è Marco De Ruggieri noto soprattutto con lo pseudonimo di Marco Zoppo. La tavola è attualmente esposta a Londra, alla National Gallery.
Marco Ruggieri detto lo Zoppo
Nasce a Cento nel 1433. Qui lo troviamo impegnato già nel 1542 nella doratura di una statua della Vergine col Bambino. Si trasferisce ben presto a Padova, dove lavora presso la bottega di Francesco Squarcione, che lo adotta. A Padova ha modo di conoscere l'arte di Donatello, che aveva realizzato l'imponente altare bronzeo della basilica del Santo, e lo stile di Nicolò Pizolo e Andrea Mantegna, impegnati nella decorazione della cappella Ovetari. Nel 1455 lo Zoppo si è già trasferito a Venezia per citare in giudizio il padre adottivo Squarcione. L'anno dopo è già a Bologna dove esegue importanti lavori.
Al pari di altri seguaci dello Squarcione, il suo stile era caratterizzato da contorni aspri e spezzati, colori intensi. In questo periodo fa ampio uso di elementi antichi per le architetture e le decorazioni. Tra i numerosi elementi decorativi spiccano le ricche ghirlande di fiori e frutta. In età matura Zoppo fu anche influenzato dallo stile di Piero della Francesca, appreso tra Ferrara e Bologna, dove aveva eseguito alcune opere. In un successivo periodo la pittura dello Zoppo evolve ulteriormente con la conoscenza della cifra stilistica di Bellini e Antonello da Messina, dove prevale un uso del colore e della luce più sapiente e fluido.