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PITTORI: Marco di Bartolomeo Rustici

Agostino e la scena del Tolle lege nel giardino di Milano

Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

MARCO di BARTOLOMEO RUSTICI

1433

Firenze, Biblioteca Nazionale cod. II, 1, 112

 

Conversione di sant'Agostino

 

 

 

La miniatura che ricorda il celebre episodio del tolle lege che annuncia la conversione di Agostino fu disegnata da Marco di Bartolomeo Rustici nel 1433. L'opera compare nel manoscritto De Civitate Dei scritta in lingua volgare oggi conservato a Firenze, nella Biblioteca Nazionale Centrale sotto il numero cod. II, 1, 112 al folio 316r.

Il disegno mostra la scena fra Agostino e Alipio, dopo che Agostino, letto il libro, annuncia all'amico la sua decisione definitiva di aderire al cristianesimo.

 

Chiusi allora il libro tenendoci un dito o non so che cos'altro come segno, e ormai rasserenato in volto lo mostrai ad Alipio. Ma in questo stesso modo lui mostrò quello che succedeva a lui - a mia insaputa. Volle vedere che cosa leggevo: glielo mostrai, e lui portò la sua attenzione anche sul seguito di quello che avevo letto io. Io lo ignoravo, ma quel passo proseguiva: E accogliete chi è incerto nella fede. Lo riferì a se stesso, e me lo disse. L'esortazione lo incoraggiò nel suo proponimento, buono e quanto mai rispondente al suo modo di vivere, per cui già era da tempo ben più avanti di me. E senza tormento, senza esitazione mi seguì. Subito entriamo da mia madre, le parliamo: grande gioia per lei.

Le raccontiamo come sia accaduto: esultanza e trionfo. Benediceva te, che puoi fare ben oltre ciò che noi chiediamo e comprendiamo. Perché riguardo a me si vedeva concesso molto di più di quello che chiedeva tutto il suo povero piangere sommesso. Infatti avevi convertito a te il mio essere al punto che non cercavo più moglie né tenevo più ad alcuna speranza del mondo, posando ormai su quel metro di fede sul quale tanti anni prima mi avevi in sogno rivelato a lei. E convertisti il suo dolore in gioia molto più grande di quanto sperava, e molto più cara e più pura di quella che attendeva dai nipoti del mio sangue.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 30