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PITTORI: Lorenzo Salimbeni

Sant'Agostino vescovo e monaco presenta la chiesa di Fermo nelle Marche

Sant'Agostino vescovo e monaco presenta la chiesa

 

 

LORENZO SALIMBENI

1400-1425

Fermo, chiesa di S. Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e monaco presenta la chiesa

 

 

 

 

Nella navata destra della chiesa di S. Agostino a Fermo assieme a un incompleto san Nicola da Tolentino è raffigurato questo sant'Agostino che regge nelle mani la chiesa stessa. Con la mitra vescovile in testa, ma vestito con il saio monacale, il santo ha un nimbo in testa: ha un aspetto anziano ma vivace, una lunga e riccioluta barba. Porta in mano la chiesa del luogo, simbolo della dedicazione del luogo di culto al suo nome e alla sua invocazione. Agostino sembra additare con la mano sinistra tutta la sua disponibilità a proteggere la vita della chiesa e dell'annesso monastero agostiniano.

La struttura del dipinto rivela chiari riferimenti ai lavori di Lorenzo Salimbeni o alla sua bottega.

 

Costruita in stile romanico-gotico verso la metà del Duecento, la chiesa di Fermo fu sopraelevata ed ingrandita nel 1360 con l'aggiunta del campanile (restaurato nel 1145). Presenta un'alta facciata a due ordini, preceduta da una scalinata. Resti della costruzione primitiva sono visibili sul fianco destro. Subì modifiche nel 1716 e nel 1738. Nel 1808 al suo interno si accamparono le truppe napoleoniche; con l'Unità d'Italia fu acquisita dal Demanio, quindi dal Comune; nel 1932 subì una profonda ristrutturazione necessaria per il pericolo di crolli. La facciata principale è quella prospiciente l'ex convento dei Padri Agostiniani (oggi sede dell'Istituto Industriale Montani); l'originale scalinata a ventaglio fu sostituita con l'attuale a due rampe. Nella Chiesa di S. Agostino a Fermo gli artisti hanno fissato nelle testimonianze pittoriche il tema di san Nicola da Tolentino e delle anime purganti.

 

 

Lorenzo Salimbeni

Nasce a San Severino Marche verso il 1373-1374. Assieme al fratello Jacopo fu uno tra i principali esponenti del gotico internazionale italiano.

Lorenzo è certamente la personalità più significativa della famiglia dal punto di vista artistico. La produzione dei due fratelli comprende principalmente affreschi di carattere sacro, che possono essere semplici immagini votive come pure grandi composizioni. Entrato al servizio della famiglia Smeducci, che godeva di un periodo di notevole prosperità economica, Lorenzo realizzò opere che tenevano conto delle novità, che si stavano sviluppando in Veneto, Emilia e Lombardia, dove arrivavano i modelli transalpini. Sua straordinaria composizione è il Matrimonio mistico di Santa Caterina, datato 1400 e caratterizzato da un vorticoso movimento delle linee dei panneggi. Il suo stile narrativo spesso antepone alla visione d'insieme il dettaglio aneddotico, per cui sovente la scena finisce per relegare in secondo piano il soggetto religioso. Muore fra il 1416 e il 1420.