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Vestizione di sant'Agostino
SCUOLA FIORENTINA
1400-1450
Avignone, Musée du Petit Palais
Vestizione di sant'Agostino
La tavola, opera di un anonimo pittore di Scuola fiorentina del Quattrocento, raffigura la vestizione di sant'Agostino, un episodio leggendario che seguì il battesimo del santo. Dipinta su legno di pioppo la tavola, che è conservata al Museo del Petit Palais di Avignone, misura 35 x 75 cm.
La scena si svolge all'interno di una chiesa, di cui si vede, sul fondo, l'abside gotico con ampie vetrate.
Agostino è inginocchiato seminudo al centro di fronte al vescovo Ambrogio che gli offre la nera veste dei monaci agostiniani. Alle sue spalle Monica in ginocchio, vestita da monaca agostiniana con la tonaca nera, assiste alla scena pregando con fervore. Intorno al vescovo Ambrogio numerose altre persone osservano la consegna del vestito, gesticolando e parlando fra di loro a commentare quanto succede. Proprio dietro Agostino, ritto in piedi, sembra di poter intravedere Simpliciano, il maestro di Ambrogio ed anche di Agostino, che lo condusse alla conversione e al battesimo.
Non conosciamo le esatte ritualità della Chiesa di Milano al tempo di Agostino, ma da due opere di Ambrogio, i suoi libri sui Sacramenti (De Sacramentis) e sui Misteri (De Mysteriis), è forse possibile ricostruire come veniva impartito il battesimo nell'anno 387. Il rito iniziava con una lavanda dei piedi, che stava a simboleggiare il perdono dei peccati, un simbolo caro a Ambrogio, cui seguiva l'imposizione delle mani. Inoltre il nuovo battezzato riceveva il segno della croce sulla fronte: da allora in poi egli apparteneva a Cristo. Questo segno era originariamente una X, la cui origine derivava dal l'antico segno ebraico del Tau ricordato dal profeta Ezechiele (cap. 9) e san Giovanni nell'Apocalisse. Questo segno è stato considerato un segno di proprietà e protezione.
Agostino venne immerso nell'acqua e questa immersione si è svolta per tre volte, dopo che aveva sentito tre domande: 'Credi in Dio Padre onnipotente?', 'Credi nel Signore nostro Gesù Cristo e la sua croce?', 'Credi anche nello Spirito Santo ? ' e dopo che successivamente ha risposto per tre volte: 'Credo, credo!' ( Ambrosius De sacramentis 2, 20; cfr. Ambrosius De Mysteriis 21, 28).
"" E così siamo stati battezzati .... Cosa lacrime ho versato nei vostri inni e cantici! Quanto profondamente stavo commosso dalle voci della tua Chiesa canto dolce. Quelle voci fluivano nelle mie orecchie e la verità è stato distillato nel mio cuore, che traboccava di mia devozione appassionata. Lacrime dai miei occhi e felice io sia in quelle lacrime. "