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PITTORI: Maestro austriaco

Agostino consegna la regola agli ordini religiosi

Agostino consegna la regola agli ordini religiosi

 

 

MAESTRO AUSTRIACO

1417

Stans, Abbazia di St. Georgenberg-Fiecht

 

Agostino consegna la regola agli ordini religiosi

 

 

 

Di anonimo austriaco è questa raffigurazione di sant'Agostino che consegna la regola agli ordini religiosi. La miniatura è conservata a Stans, nella biblioteca dell'Abbazia di St. Georgenberg-Fiecht, all'interno del ms. 133 al f. 87r che risale al 1417.

Agostino indossa vesti episcopali con una mitra in testa avvolta dal nimbo dei santi. Sotto il piviale si nota la presenza della nera tunica dei monaci eremitani e della cintura di cuoio. Agostino ha un viso giovanile e imberbe. Ai suoi piedi sono inginocchiati tra monaci in preghiera. Il santo agita un cartiglio, mentre regge con la mano sinistra un libro chiuso.

Il codice è una miscellanea che contiene una serie di disegni a pagina intera, a penna e colorati, che raffigurano i rappresentanti di diversi ordini religiosi, che si possono identificare grazie alle vesti e alle iscrizioni in alto, mentre ricevono la regola dall'autore o dal fondatore dell'ordine. Dopo i primi eremiti cristiani, tra cui San Basilio (f. 86v), Agostino compare come fondatore degli eremitani (f. 87r). Successivamente viene presentato come autore della regola per i canonici regolari (f. 87v) e per i domenicani (f. 88r). In entrambi i casi il santo è rappresentato significativamente con il saio eremitano. Questi aspetti consentono di supporre che il manoscritto sia stato realizzato in ambito eremitano. L'ordine agostiniano viene pertanto accostato ai primi eremiti dichiarandone la primogenitura. Nelle pagine successive, in effetti, la figura di Agostino viene ripetuta ogni volta nell'atto di consegnare la regola ad altri monaci, fra cui quelli dell'ordine di Santa Brigida di Svezia e ai Gerolamiti (f. 94r), ai Gerosolimitani e ai Templari (f. 94v), e così via fino al f. 99v, dove inizia la sezione dedicata agli ordini che seguono la regola di san Benedetto. Il codice è stato scritto non prima del 1417, come si evince al f. 74r, per il riferimento al Concilio di Costanza tenutosi in quell'anno. La particolare iconografia del codice ricalca il complesso ciclo di affreschi della chiesa della Santissima Trinità di Costanza di cui potrebbe essere un riflesso o forse il modello.

 

Secondo la tradizione il luogo dove sorge l'abbazia benedettina fu un semplice eremo fondato verso la metà del X secolo dal beato Rathold di Aibling, membro dell'antica famiglia nobile Rapotonen. Egli stabilì la sua cella sul Georgenberg o "Monte di Giorgio", uno sperone roccioso che sorge vicino a Stans. Verso il Mille ci furono consistenti donazioni per la comunità da parte di Alboino, vescovo di Bressanone, e nel 1097 dall' imperatore Enrico IV. La comunità religiosa divenne un monastero benedettino nel 1138 sotto l'influsso di Reginbert, vescovo di Bressanone. La Carta papale di conferma risale al 1138. Intorno al 1100 iniziarono i primi pellegrinaggi che si intensificarono dopo il "miracolo del sangue", che si sarebbe verificato verso il 1310. Sono particolarmente cari alla devozione popolare San Giorgio, una scultura gotica della Pietà del 1415 circa e il reliquiario del Sacro Sangue.