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PITTORI: Maestro tedesco

Agostino e il bambino in riva al mare

Agostino e il bambino in riva al mare

 

 

MAESTRO TEDESCO

1480-1490

Washington, National Gallery of Art

 

Agostino e il bambino in riva al mare

 

 

 

Il foglio appartiene a una serie di xilografie, che raffigurano sei santi, fra cui questa che celebra una diffusa leggenda che vede protagonista Agostino con il suo desiderio di comprendere il mistero della Trinità. La stampa è stata colorata a mano in rosso, nero, blu, verde, giallo, oro e arancione. L'opera fa parte della Collezione Rosenwald della National Gallery e proviene da Anton WM Mensing con acquisizione da Sotheby's, nel lotto 228 del 16 dicembre 1936.

La xilografia è stata prodotta da un artista tedesco del tardo Quattrocento e raffigura Agostino mentre incontra un Bambino lungo un corso d'acqua. L'immagine ci presenta il santo nelle sue vesti episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale appoggiato alla spalla sinistra. Il capo è contornato da una grande aureola propria dei santi. Il volto di Agostino esprime stupore ed ha un aspetto ancora giovanile. Sopra e sotto il piviale episcopale si nota la presenza dell'abito nero dei monaci agostiniani che dal XIII secolo seguono la sua regola.

Di fronte a lui è seduto un bambino ignudo con le gambe accavallate e un'aureola in testa con il simbolo della croce. Non v'è dubbio che si tratti del Bambino Gesù che tiene nella mano sinistra un cucchiaio con cui versa dell'acqua in una buca sul prato.

Alle spalle si estende uno specchio lacustre che si sviluppa fino all'orizzonte quasi fosse un fiume, sulle cui sponde si alzano alberi e una densa vegetazione verde.

Alle spalle di Agostino si notano delle case con una grande porta di accesso. L'ambientazione della scena non fa riferimento alla spiaggia e al mare, probabilmente perchè l'artista ha ritenuto di adattare l'episodio leggendario al panorama nordico.

Secondo una tradizione diffusa nel mondo agostiniano Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno, mentre stava passeggiando lungo una spiaggia, incontrò un bambino-angelo che con un cucchiaio prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo, assai curioso di sapere che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto il Bambino scomparve, lasciando Agostino nella perplessità più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende, la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.