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PITTORI: Maestro di Tivoli

Gli affreschi della volta del presbiterio

Gli affreschi della volta del presbiterio

 

 

MAESTRO DI TIVOLI

1480-1485

Tivoli, chiesa di san Giovanni Evangelista

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Gli affreschi della volta del presbiterio della chiesa di san Giovanni Evangelista a Tivoli presentano la serie degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa affiancati nelle vele attorno alla figura centrale del Salvatore benedicente. Agostino si distingue agevolmente per la presenza della tunica nera degli eremitani sotto il piviale episcopale. Il santo in questa occasione è associato a san Marco ed è affrescato seduto mentre è intento a leggere un libro. Non si conosce l'autore dei dipinti, che oggi viene assegnato ad un maestro locale che si muoveva nell'orizzonte culturale dei pittori Antoniazzo e Melozzo da Forlì. Per il primo risulta anche plausibile la committenza della stessa confraternita di S. Giovanni Evangelista, mentre per il secondo potrebbe avere ricevuto incarico da papa Sisto IV, che lo gravò, in quegli stessi anni, di numerose imprese romane.

 

La facciata settecentesca della chiesa è in stile barocco, composta da un solo ordine, un solo accesso, un finestrone centinato con ai lati due coppie di lesene. Ospita al suo interno il più prestigioso ciclo d'affreschi cittadino. L'intero complesso è accessibile dall'antica Porta San Giovanni, un tempo detta "Porta dei Prati";. L'esistenza della chiesa è attestata già a partire dal XIV sec. quando era intitolata a S. Cristoforo. Agli inizi del Quattrocento, quando l'attività assistenziale e ospitaliera fu affidata alla confraternita tiburtina di S. Giovanni Evangelista, l'ospedale e la chiesa furono titolate a san Giovanni.

Gli affreschi, datati attorno all'ultimo quarto del Quattrocento, riempiono le pareti del presbiterio. Quelli che percorrono l'intera navata sono attribuiti alla mano di Francesco Salviati, noto pittore manierista. Sulla parete sinistra è possibile ammirare l'Assuntio Beate Virginis inserita in una mandorla sorretta da quattro angeli in volo, sullo sfondo di un paesaggio collinare, si può scorgere una città fortificata sulla sinistra e Roma in lontananza. Sulla parete di destra il soggetto è Giovanni con la raffigurazione degli episodi della sua Nascita e l'imposizione del nome, collocati in due ambienti separati. Molto interessanti e insolite sono le figure del sottarco d'ingresso al presbiterio, dove troviamo, oltre alla figura di san Domenico a cui corrispondeva nella parte opposta san Francesco, le dodici Sibille inscritte nei clipei che recano l'espressione SIC AIT, in riferimento alla profezia che ognuna riporta sotto il proprio ritratto. Tra tutte, una speciale attenzione va data alla Sibilla Tiburtina nel sott'arco sinistro, la quale, secondo la tradizione cristiana, fu colei che predisse la nascita di Cristo. Il suo cartiglio infatti recita: "NASCETUR CHRISTUS IN BETLEM .. PARIET SUB FINIBUS INCLITA VIRGO .. QUA TAMEN EX ORIS ADVENA NAZAREIS" (Cristo nascerà in Betlemme, l'illustre Vergine partorirà presso i confini come straniera delle regioni nazarene) .