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PITTORI: Maestro di Vicolungo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI VICOLUNGO

1460-1470

Vicolungo, Oratorio di san Martino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Piuttosto interessante è questa rappresentazione di Agostino che fu realizzata nell'oratorio di S. Martino a Vicolungo ove, nell'abside accanto al Cristo Pantocratore, ci sono i dottori della Chiesa. Sant'Agostino è seduto, in vesti vescovili, davanti ad uno scrittoio su cui è aperto un libro. Sotto l'abito vescovile si nota in modo molto evidente il saio nero dei monaci agostiniani, quasi a rimarcare con forza la sua primogenitura dell'ordine agostiniano.

Purtroppo il volto del santo è sciupato, ma è ben visibile la scritta del suo nome. Nel 1588 la parrocchia di S. Martino venne aggregata a quella di San Giorgio. Si fecero nel contempo lavori di restauro per adattarsi alle nuove necessità: "Otturate le antiche finestre, coperte le navate con volte a lunette, aggiunta una quarta navata a notte, rifatta la facciata in stile barocco, distrutte le absidi e costruito un ampio presbiterio che allungò di molto le navi, rifatti i pilastri in forma cilindrica e intonacati di stucco lucido tipo marmo".

Nel verbale della visita pastorale del 1591 viene citata la presenza del battistero e la mancanza della sacrestia. Inoltre viene citato l'oratorio di Santa Caterina costruito di fronte alla chiesa dentro la cinta muraria del castello. Nel 1619 il notaio Rabozzo di Vicolungo così descrive la chiesa "la chiesa parrocchiale di San Giorgio è posta nel mezzo del castello di detta terra ed è stata unita a San Martino con decreto vescovile delli 23 giugno 1588. E' fabbricata con quattro archi et quattro navi et h il cimitero dalla parte d'oriente. Habet una portella a mezzogiorno et una porta grande a occidente. A mattina sta il castello dei Gritta, a mezzodì la piazza del comune e a sera l'oratorio dei disciplinati di Santa Caterina et in parte il forno del comune. A settentrione ci sta il guasto del castello, appartenete a più particolari. Nel 1760 nel libro del catasto viene riportata al n° 32 la chiesa parrocchiale con cimitero e "piazza ossia sacrato".

L'oratorio di S. Martino, per chi proviene da Biandrate, si trova poco fuori del paese prima dell'abitato, isolato sulla sinistra. Della primitiva costruzione romanica del XII secolo restano ancora parte dei muri perimetrali e l'abside semicircolare che presenta due finestrelle centinate a feritoie e archetti pensili in gruppi di tre. L'apparato iconografico dell'edificio è concentrato nella zona absidale e nei suoi lati. Nella volta dell'abside è posto il Cristo Pantocratore nella mandorla iridata con a fianco gli evangelisti e i loro simboli. Al di sotto un doppia fascia con sopra i busti dei profeti e sotto gli Apostoli. Ai lati dell'abside a sinistra l'Arcangelo Michele che toglie le anime al demonio e a destra una Madonna in trono con Bambino. L'attribuzione degli affreschi non è ancora certa. Alcuni studiosi riconoscono in Giovanni e Luca De Campo gli autori delle opere.