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PITTORI: Niccolò da Voltri

Particolare della figura di Agostino

Particolare della figura di Agostino

 

 

NICCOLO' DA VOLTRI

1401

Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana

 

Annunciazione e santi

 

 

 

Il polittico fu realizzato da Niccolò da Voltri per la chiesa genovese di santa Maria delle Vigne, grazie a una committenza della ricca comunità di mercanti che la frequentava. L'opera è firmata dall'autore e datata 1401: «nicolaus de vulturo pinxit MCCCCI». L'opera, segnalata dallo storico seicentesco Raffaele Soprani (1674) nella sacrestia della chiesa genovese e verosimilmente allontanata dalla sua sede primitiva già nel corso del XVIII secolo, rivela con chiarezza l'adesione al raffinato linguaggio figurativo importato a Genova dal senese Taddeo di Bartolo, così come lle ulteriori testimonianze pittoriche risalenti alla fase più matura della sua esperienza artistica, come nel caso del polittico con S. Pietro in trono tra s. Paolo e s. Andrea già nella chiesa di S. Pietro a Vesima nel genovese. Nel 1909 risulta già nei depositi della Pinacoteca Vaticana. La pala è organizzata su due livelli ed è arricchita da due pinnacoli laterali. Il pannello centrale è una tavola che raffigura l'Annunciazione e presenta al fianco destro una nicchia con san Giovanni Battista. A destra la nicchia accoglie l'immagine dell'Arcangelo Raffaele con Tobiolo.

Nel registro superiore troviamo i santi Paolo e Domenico, identificati dai nomi che si leggono alla base delle nicchie. Sempre nel registro superiore la scena centrale è costituita dal Cristo crocifisso che viene accolto fra le braccia di Iddio Padre. Sopra le raffigurazioni di Paolo e Domenico si trovano due pinnacoli dove sono dipinti, a sinistra, sant'Agostino, e a destra un santo Apostolo. Agostino è qui raffigurato a mezzo busto con i suoi tipici attributi: indossa i paramenti episcopali, in testa porta una elegante mitra e con la mano destra impugna il bastone pastorale. Sotto il piviale si nota molto bene la presenza della tunica nera dei monaci agostiniani, mentre sulle spalle deborda ampiamente la cocolla degli eremitani.

Nella mano sinistra si nota la presenza di un libro chiuso che vuole esprimere la sua dignità di grande teologo e Dottore della Chiesa. Dipinto a tempera e ora su tavola, il polittico misura complessivamente 230x155 cm.

 

 

 

Niccolò da Voltri

Attivo a Genova fra il 1394 e il 1417, Niccolò fu uno dei maggiori pittori liguri in un periodo in cui principali artisti che operavano in Liguria erano di origine toscana. Un documento del 1385 attesta che era un pittore e cittadino genovese e che la sua bottega si trovava sotto il portico dell'arcivescovado. Nel 1394 il suo nome compare nell'atto in cui Taddeo di Bartolo libera Benedetto d'Albenga da ogni vincolo che aveva con il prete Simone da Vercelli a proposito della commissione di due polittici per la chiesa di San Luca a Genova. Nel 1401 stipula un contratto con Antonio Bonifazi, priore della Cattedrale di Nizza. Nel 1415 Nicolò è citato tra i pittori riunitisi nella bottega di Giovanni da Nervi per riformare lo Statuto dei pittori e degli scudai. Ai suoi tempi dovette godere di una certa notorietà in ambito ligure, come è testimoniato dalle molte opere realizzate. La sua scarsa autonomia culturale subì il forte influsso di Taddeo di Bartolo, che dominò il suo stile. Nella Madonna con il Bambino realizzata per la chiesa genovese di San Donato, Nicolò sembra risentire timidamente dei modelli di Taddeo, con cui aveva contatti almeno dal 1394. Ma ne accoglierà pienamente lo stile nel polittico di San Colombano in trono tra i santi Bernardo, Giovanni Battista, Pietro e Benedetto, prodotto per la Chiesa di San Colombano. Nel polittico dell'Annunciazione alla Pinacoteca Vaticana, il pittore ormai manifesta la sua adesione a nuovi stimoli culturali, più ornati ed eleganti, legati soprattutto allo stile degli artisti pisani e senesi.