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Agostino vescovo e cardioforo
ARNT ZWOLLE
1475
Utrecht, Museum Catharijneconvent
Agostino vescovo e cardioforo
La statua è una raffigurazione di Agostino (354-430), vescovo di Ippona e uno dei Padri occidentali. Insieme con Ambrogio, Gregorio Magno e Girolamo appartiene ai teologi autorevoli della Chiesa dei primi secoli. Viene considerato anche patrono dei bibliotecari e degli stampatori di libri. La statua è stata realizzata in legno di quercia e quindi verniciata.
La statuetta, opera di Arnt di Kalkar o Zwolle, raffigura un sant'Agostino in piedi, che si appoggia leggermente sulla gamba sinistra. Nella mano destra, in cui ci sono tre anelli, regge il cuore fiammante, che è un suo tipico attributo iconografico.
Originariamente il cuore era trapassato da frecce, che però ora sono andate perse. Dall'alto del cuore spuntano delle fiamme. Il santo si erge su un piedistallo esagonale inclinato. Agostino è vestito in pompa magna da vescovo. In testa ha una mitra con ricamata una perla e una pietra. Alle sue spalle scendono le frange della mitra, mentre la veste si avvolge sotto il braccio destro. Agostino indossa una dalmatica, un camice e un amitto al collo. La statua in origine era policroma e della pittura di un tempo restano alcune tracce di fondo bianco e colore rosso. I capelli a sinistra, posti all'esterno del mantello e della piega della dalmatica leggermente sopra il ginocchio, presentano tracce di colore, come il mantello rosso e la dalmatica. con un rosso brillante all'interno del pianeta e all'interno di una piega. Sulla parte esterna la veste rossa è luminosa in più punti.
Il pezzo è stato scavato da dietro, in quanto la statua finale era nel mezzo del blocco di legno lavorato. Gli occhi di Agostino sono molto dettagliatamente scolpiti con i bordi delle palpebre e gonfiori.
L'attributo, il cuore, che qui viene enfatizzato, ricorre in un passo delle "Confessioni" (IX, 2, 1) e si riferisce al divino amore "voi i nostri cuori con il vostro amore e con le frecce e le tue parole penetreranno il nostro essere interiore."
Arnt Zwolle
Chiamato anche Arnt di Kalkar, ha lavorato dal 1484 a Zwolle, dove morì nel 1492. Tra le sue più importanti opere troviamo gli stalli del coro dal Minoritenkerk, tra cui spiccano i pannelli della lavanda dei piedi nella predella e un Cristo di Santo Sepolcro (1487). L'immagine descritta mostra somiglianza con le immagini che sono state attribuite con certezza ad Arnt di Zwolle, come Tommaso d'Aquino dal Kunstmuseum di Düsseldorf e due santi domenicani a Bruxelles.