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PITTORI: Francesco Allegrini

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

FRANCESCO ALLEGRINI

1650-1679

Gubbio, chiesa santa Maria Nuova

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Il riquadro rettangolare, che si presenta con una cornice con girali, raffigura a mezzo busto S. Agostino, qui presentato con i suoi attributi episcopali. In testa porta una semplice ed elegante mitra mentre con la mano destra impugna il bastone pastorale. Con la mano sinistra regge un libro chiuso sotto un fermaglio che chiude un piviale dal colore giallo. Una folta barba riempie gote e guance del santo, la cui espressione ha qualche elemento di estasi. Il dipinto misura in altezza 40 cm e 60 in larghezza.

Non sono note notizie che documentino l'autore del dipinto, tuttavia la sua analisi e di quelli presenti sullo stesso altare portano a considerazioni stilistiche che inducono a sottolineare varie analogie iconografiche con particolari di opere certe del pittore Francesco Allegrini. La Vergine annunciata e l'Angelo annunziante, presenti sull'altare, hanno la medesima posa di quelli raffigurati nell'Annunciazione su tela della Collegiata di Cantiano o di quella della Misericordia di Gubbio. Identica è la posa delle mani della Vergine con la destra aperta in avanti e la sinistra al petto. Analogamente l'Angelo è raffigurato di profilo e con il capo ricciuto, come se fossero stati utilizzati gli stessi cartoni preparatori. Interessante è anche il San Nicola da Tolentino dallo sguardo profondo e rassicurante, che ci conduce a questo Sant'Agostino, colto proprio nel momento in cui riceve l'ispirazione da Colui che è stata la fonte dei suoi scritti e della sua vita.

 

La chiesa, edificata tra il 1270 ed il 1280, si trova all'interno del quartiere di Sant'Andrea. Nell'anno 1292 Papa Nicolò IV concesse indulgenze ai fedeli che l'avessero visitata nel giorno della festa della Madonna. Nel 1406 Papa Innocenzo VII la unì, come chiesa sussidiaria, all'Abbazia di Santa Maria d'Alfiolo, ma nel 1440 la separò e la unì al Monastero di Sant'Agostino. nel 1692 si trovava ancora alle sue dipendenze. Durante il Seicento l'interno è stato pesantemente modificato: furono trasformate le finestre ad arco acuto, venne realizzata una copertura a volta e fu coperta da intonaco quasi tutta la decorazione pittorica a muro, con la sola eccezione della Madonna del Belvedere. Al contempo vennero realizzati gli altari in stucco. Nel 1796 il patronato della chiesa passò ai Castracane degli Anteminelli di Fano e nel 1804 fu concessa alla Collegiata di Santa Cristina. Nel 1831 passò infine ai Liguorini. Nel 1861, dopo la soppressione della congregazione religiosa, la chiesa divenne proprietà demaniale. Nel 1909 si avviarono le procedure per staccare alcuni affreschi votivi.

 

 

Francesco Allegrini

La vita di Allegrini fu lunga e operosa sopratutto a Gubbio. Dopo il suo rientro da Roma, lasciò numerose opere tra cui affreschi e pale d'altare disseminate per la chiese eugubine e dei dintorni, testimonianza della sua attività più tarda, in cui forse, si servì della collaborazione di aiuti tra i quali il figlio Flaminio, che però non possedeva la sua abilità esecutiva e la sua grazia.