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PITTORI: Maestro di Anagni

San Nicola da Tolentino con la Vergine e sant'Agostin

San Nicola da Tolentino con la Vergine e sant'Agostin

 

 

MAESTRO DI ANAGNI

1680-1695

Anagni, chiesa di sant'Agostino

 

San Nicola da Tolentino con la Vergine e sant'Agostino

 

 

 

L'anonimo pittore, che si muove nell'orizzonte culturale artistico laziale, ha dipinto in questa grande tela che ha come protagonista principale san Nicola da Tolentino, il primo santo del neonato ordine agostiniano. Alta 3 m e larga 2, l'opera è stata dipinta sul finire del Seicento.

Il dipinto raffigura san Nicola, riconoscibile per la stella raggiata sul petto, vestito con la tonaca dei monaci agostiniani, mentre mostra i simboli della sua penitenza. La figura del Santo è sovrastata da quella della Vergine col Bambino e due Santi, fra cui si riconosce sant'Agostino a sinistra. A destra il pittore probabilmente ha voluto raffigurare santa Monica. Agostino è raffigurato nelle sue vesti episcopali con una mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Con la sinistra regge un libro aperto su cui poggia lo sguardo. Il suo volto ha l'aspetto di un uomo nella sua maturità, con una folta barba scura che gli copre le guance. Il dipinto è di buona fattura, ma purtroppo presenta uno stato di degrado assai pronunciato. E' probabilmente opera di un artista locale informato ai modi della pittura romana di fine Seicento o inizio Settecento.

 

I lavori per la costruzione della chiesa e del convento vennero avviati dai padri agostiniani nel 1479 nell'area dell'antica chiesa di Santa Caterina. Nel 1556 tuttavia l'edificio venne distrutto dal Duca d'Alba durante l'assedio spagnolo alla città di Anagni. In quel periodo il papa era in guerra con Filippo II di Spagna ed Anagni costituiva un eccellente punto di difesa contro l'avanzata dell'esercito spagnolo. Inoltre rappresentava un notevole appoggio logistico per le truppe pontificie. Saccheggiata Anagni, la chiesa di sant'Agostino fu occupata dalle truppe spagnole, la cui presenza provocò molti danni tanto che da dover essere ristrutturata nel 1575. I lavori di sistemazione della chiesa vennero poi ripresi e completati intorno al 1790-1795 che le fecero assumere uno stile tardo rinascimentale.

Con l'arrivo delle truppe francesi nella loro opera di smantellamento dello stato pontificio vendettero gran parte del convento, che fu usato come caserma dei carabinieri imperiali, e lasciarono solo una abitazione per il parroco.

Il ritorno degli agostiniani durò fino al 1870, quando le leggi di soppressione degli ordini religiosi furono applicate anche allo Stato Pontificio. Il convento di Anagni era abitato in quel periodo da tre sacerdoti e due fratelli. Dal 1866 era priore padre Giovanni Battista Paris da Città della Pieve. Quando nel 1874 fu decretata chiusura della chiesa padre Paris si propose come custode della chiesa, che fu lasciata aperta anche in ragione della grande devozione dei fedeli verso la Madonna della cintura.

L'edificio presenta una pianta circolare con cupola a calotta sferica e con pilastri e colonne isolati. Il progetto viene attribuito all'architetto Dosi. La facciata è suddivisa in tre sezioni verticali con un solo portone di ingresso adornato con un frontone e racchiuso in un disegno di un grande arco. L'interno della chiesa ha una pianta circolare con una cupola centrale e tre cappelle e l'altare principale ha una splendida tela del XVII secolo che rappresenta la Vergine con san Nicola da Tolentino e sant'Agostino.