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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GERRITS BRUNO
1615-1618
Anversa, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La statua che raffigura Agostino Dottore e vescovo della Chiesa si trova in una nicchia del portale d'entrata della chiesa di sant'Agostino di Anversa. L'edificio sacro è un vero e proprio gioiello di architettura del primo periodo barocco. Sconsacrata, la chiesa è stata trasformata in una moderna sala da concerti, nota ai nostri giorni come Augustinus Music Center (AMUZ).
L'anonimo scultore ci ha dato un'immagine di Agostino che segue i canoni tradizionali della sua iconografia: il santo è vestito da vescovo con la mitra in testa, un gran libro aperto con la mano sinistra e una penna che viene impugnata con la mano destra. Il suo volto esprime una grande forza d'animo e profondità di guardo. Le guance sono ricoperte da una folta barba riccioluta e fluente che gli cade sul petto.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
La chiesa di sant'Agostino, gioiello di architettura del primo periodo barocco, fu chiesa conventuale degli Agostiniani Osservanti, quindi chiesa ausiliaria di Nostra Signora dal 1803 e infine chiesa parrocchiale fino al 1973. Gli osservanti agostiniani si stabilirono nel Cinquecento ad Anversa in Augustijnenstraat. Nel 1522 tuttavia furono espulsi dalla città, poiché nutrivano simpatie per l'eresia luterana. Nel 1607 ritornarono e la costruzione del nuovo monastero durò fino al 1676. Il monastero e la scuola annessa furono demoliti nella prima metà dell'Ottocento. La chiesa, edificata tra il 1615 e il 1618, occupa l'angolo nord dell'ex complesso monastico. Il progettista dei lavori fu Wenzel Cobergher (1561-1634). Successivamente furono introdotte alcune ristrutturazioni e aggiunte, quali il trasferimento del coro dei monaci dietro l'altare maggiore nel 1672, la volta del coro e della navata rispettivamente nel 1718 e nel 1721. La Cappella di Nostra Signora fu realizzata su progetto dell'architetto Josephus Joannes Dero nel 1857.
La chiesa fu costruita nello stile del primo barocco dell'Olanda meridionale. La sua icnografia si rifà alla tipologia delle chiese mendicanti medievali, con tre navate di sette campate e un coro allungato. Nella quarta campata del lato nord il passaggio coperto sta sotto una volta a botte con decorazioni in stucco alla Everdijstraat. La superficie della facciata è divisa orizzontalmente e verticalmente per mezzo di larghe fasce di pietra naturale che, insieme alle aperture murarie e alle nicchie, contrastano cromaticamente con i mattoni della facciata. Il timpano a forma di campana è rialzato con pinnacoli, vasi decorativi e un emiciclo superiore. Il portale rettangolare è incorniciato da colonne tuscaniche e sormontato da un timpano triangolare spezzato, in cui si apre una nicchia rotonda con una statua che raffigura sant'Agostino opera di Bruno Gerrits. Sulla pietra di ai piedi del santo si legge l'iscrizione: "TEMPLVM AVGVSTIANVM DEO DEIPARAE LAVRETANAE ET OMNIBUS SANCTIS SACRVM".
In basso, i mattoni della facciata sono a vista e vi leggiamo le iscrizioni: "DOMUS MEA DOMVS ORATIONIS VOCABITVR MATTH.XXI.13" e "NON EST HIC ALIVD NISI DOMVS DEI ET PORTA COELI GEN.XXVIII.17".
Nella seconda fascia il sopraluce centrale in larghe modanature con chiave e timpano, è affiancato da nicchie rettangolari con timpano in cui sono collocate le statue di san Nicola da Tolentino e sant'Apollonia, entrambe realizzate dallo scultore Bruno Gerrits.
L'architettura interna presenta aspetti rinascimentali. La ripartizione della navata centrale utilizza arcate a tutto sesto con colonne in pietra azzurra di Toscana. I pennacchi sono decorati con medaglioni dei dodici apostoli in un decoro di teste d'angelo, putti e ghirlande opera barocheggiante di Aert Coens realizzata nel periodo 1650-1654. L'interno è completamente dipinto sotto un cielo a volta blu con stelle dorate. Tre sono le tre pale d'altare realizzate nel 1628 per la chiesa: il Matrimonio mistico di santa Caterina di Pieter Paul Rubens sopra l'altare maggiore, l'Estasi di sant'Agostino di Antoon van Dyck e la Tortura di sant'Apollonia di Jacob Jordaens sopra gli altari laterali. Queste pale sono state trasferite al Museo Reale per le Belle Arti.
Sopra il fregio della navata si trovano quattordici dipinti raffiguranti scene della vita di sant'Agostino, di Jacob Jordaens (1593-1678), Jan Cossiers (1600-1671) e Willem Van Herp (1614-1677). Le vetrate sono decorate con blasoni e sono state realizzate primo quarto del Novecento. La Tavola d'altare in marmo è opera di Artus Quellinus de Jonge che la produsse nel 1671. Le cornici delle porte in marmo sono scolpite a sinistra e a destra dell'altare maggiore con medaglioni di santi agostiniani. Il pulpito in legno di quercia conserva una statua di sant'Agostino realizzata nel 1697 da Hendrik Frans Verbruggen. Una cassa in rovere è decorata con un medaglione di sant'Agostino.