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PITTORI: Maestro di Anversa

Sant'Agostino cardioforo

Sant'Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO DI ANVERSA

1650-1680

Collezione Privata

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

La stampa raffigura sant'Agostino: è una originale incisione su rame antico che risale al XVII secolo. Luogo di edizione è Anversa, mentre le dimensioni della stampa sono circa 10,3 x 8 cm.

Nel filetterio in pedice l'ignoto autore ha scritto AVGVSTINVS per riconoscere la figura del santo raffigurato. La struttura dell'opera tuttavia non avrebbe lasciato dubbi, in quanto viene qui ripresa una tradizione iconografica ben diffusa in ambito agostiniano.

Il santo vescovo ha il braccio sinistro alzato e nella mano regge un cuore fiammante, mentre pone la mano destra sul cuore. il santo indossa i paramenti episcopali, ma ha deposto la mitra in segno di umiltà. Il bastone pastorale viene retto fra le mani da un angioletto accovacciato ai piedi, che guarda con attenzione al gesto di Agostino. Dall'alto, a destra, si vedono dei raggi che scendono verso la figura del santo, ad illuminarlo. La stampa, piuttosto semplice nella esecuzione, per quanto efficace nella resa espressiva, è stata colorata a mano.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3