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PITTORI: Cavalier D'Arpino

La Santissima Trinità con Sant'Agostino e Santa Monica

La Santissima Trinità con Sant'Agostino e Santa Monica

 

 

CAVALIER D'ARPINO

1637-1638

Roma, chiesa S. Lucia in Selci

 

La Santissima Trinità con Sant'Agostino e Santa Monica

 

 

 

L'opera del Cavalier d'Arpino si trova nella chiesa di Santa Lucia in Selci , conosciuta anche come Santa Lucia in Silice o Santa Lucia in Orfea. E' una antica chiesa cattolica romana, dedicata a Santa Lucia, una vergine e martire del IV secolo.

Nel XIII secolo, un monastero fu aggregato alla chiesa e nel 1370 fu concesso ai certosini. Nel 1534 il complesso fu donato ai benedettini e nel 1568 papa Pio V lo concesse agli agostiniani, che vi servono ancora.

La chiesa ha una pianta rettangolare con volta a botte. E' presente una sola navata con tre cappelle poco profonde su ciascun lato. La volta a botte ha un affresco del XIX secolo di un artista sconosciuto che ne sostituì uno con lo stesso motivo di Giovanni Antonio Lelli che raffigurava la Gloria di Santa Lucia. L'altare maggiore risale al XIX secolo e ne sostituisce uno realizzato da Borromini. Il dipinto sopra l'altare maggiore che raffigura l'Annunciazione è opera del pittore fiorentino Anastasio Fontebuoni. La cappella Landi, commissionata dalla priora Vittoria Landi, è la prima cappella a sinistra e venne decorata da Borromini. La pala d'altare è un dipinto del Cavaliere d'Arpino e raffigura La Santissima Trinità con sant'Agostino e santa Monica ai loro piedi. Monica indossa l'abito delle monache agostiniane, mentre Agostino indossa il saio degli eremitani con la cintura di cuoio ai fianchi. Sul petto ha una specie di sole raggiato che abitualmente identifica san Nicola da Tolentino. ma in questo caso il volto del santo è troppo maturo nell'espressione, la folta barba, la presenza di Monica e l'adorazione della Trinità non lasciano dubbi sull'identità del personaggio. Il alto alla composizione si affacciano sui due santi e sul mondo i membri della SS. Trinità offrendo la loro benedizione dall'alto delle nuvole.

 

La Cappella del Santissimo Sacramento, la seconda a sinistra, contiene opere attribuite a Carlo Maderno: un tabernacolo in marmo policromo e bronzo dorato e le statue in alabastro. Sul primo altare a destra si trova il dipinto del Martirio di Santa Lucia di Giovanni Lanfranco. La visione di sant'Agostino di Andrea Camassei si trova invece nel secondo altare a destra. Nel coro, attribuito a Francesco Borromini, sono esposti numerosi dipinti di Baccio Ciarpi.

 

 

Giuseppe Cesari

Nasce a Roma nel 1568 ed è noto come Cavalier d'Arpino perché fu nominato Cavaliere di Cristo dal suo protettore Papa Clemente VIII. Suo padre Muzio era originario di Arpino. Giuseppe a Roma entrò nella bottega di Niccolò Pomarancio come apprendista. Il suo primo grande lavoro fu la pittura della contro facciata destra della chiesa di San Lorenzo in Damaso. l'opera venne completata tra il 1588 e il 1589. Subito riceve la commissione per affrescare la volta del coro nella Certosa di San Martino in Napoli. Nel 1591 ritorna a Roma, dove dipinge la volta nella cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Affrescò anche la Cappella Olgiati nella chiesa di Santa Prassede e la volta della Sagrestia nella Certosa di San Martino.

Dal carattere permaloso e irascibile, Giuseppe riscattò la sua povertà fino a raggiungere la ricchezza. Suo fratello Bernardino Cesari lo ha assistito in molte delle sue opere. Per la fama raggiunta Cesari divenne membro dell'Accademia di San Luca nel 1585. Morì nel 1640 a Roma. I suoi unici seguaci furono i suoi figli Muzio (1619-1676) e Bernardino. La sua bottega fu frequentata da Pier Francesco Mola (1612-1666), da Francesco Allegrini da Gubbio, da Guido Ubaldo Abatini, da Vincenzo Manenti e da Bernardino Parasole. Il suo allievo di maggior talento fu Caravaggio, che nel 1593-1594 dipinse nella bottega del maestro composizioni di fiori e frutta.