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PITTORI: Isidoro Arredondo

La visione di Santa Gertrude la Grande (di Helfta) con Sant'Agostino e la Trinità

La visione di Santa Gertrude la Grande con Sant'Agostino e la Trinità

 

 

ISIDORO ARREDONDO

1690-1695

Barnard Castle, Bowes Museum

 

La visione di Santa Gertrude la Grande con Sant'Agostino e la Trinità

 

 

 

L'opera che Isidoro Arredondo ha realizzato raffigura "La visione di Santa Gertrude la Grande (di Helfta) con Sant'Agostino e la Trinità".

Attualmente il quadro si trova al Bowes Museum di Barnard Castle nella Contea di Durham.

La santa è stata raffigurata nella fascia inferiore in piedi con le mani giunte mentre si rivolge in preghiera alla Santissima Trinità.

Nella fascia di mezzo, seduto su una nuvola, ma con lo sguardo rivolto al cielo dove troneggia la Trinità, sta sant'Agostino, vestito da vescovo ma con in bella evidenza la tonaca nera dei monaci agostiniani. Lo sguardo è rivolto verso l'alto in direzione della Trinità. le sue mani sono appoggiate al petto e dal suo cuore emana una forte luce come una fiamma ardente di amore. E' questa una tipica simbologia agostiniana che ha avuto un grande sviluppo nel Seicento e in epoca barocca. Il volto del santo è ancora giovanile con una folta barba sul mento.

Un angelo accarezza la santa e le indica con l'indice dalla mano sinistra sant'Agostino e in particolare il suo cuore ardente d'amore per la Trinità.

Un angioletto in basso a destra sembra giocherellare con il bastone pastorale del santo vescovo.

 

Santa Gertrude di Helfta, detta la Grande nacque a Eisleben nel 1256 e si spense a  Helfta nel 1302. Di famiglia benestante,  fu affidata ed istruita nel monastero cistercense dalla grande Matilde di Magdeburgo, dove ebbe l'occasione di apprendere la letteratura, le arti e la Musica. A 26 anni avverte la chiamata del Signore e si fa monaca cistercense. Estasi, visioni e fenomeni soprannaturali la accompagnano nella sua vita spirituale, così come lacune malattie fisiche temprano la sua anima. Fu una instancabile propagatrice del culto all'umanità di Gesù Cristo, cui diede forma nell'immagine del Sacro Cuore.

La sua santità di vita, molto apprezzata già ai suoi tempi, è assurta agli onori degli altari, la cui memoria viene ricordata il 16 novembre.

 

 

Isidoro Arredondo

Questo pittore barocco spagnolo nacque a Colmenar de Oreja nel 1655. I suoi genitori osservando la sua inclinazione al disegno lo inviarono a Madrid dal pittore José García Hidalgo, dove però rimase solo pochi mesi, per trasferirsi infine nella bottega di Francisco Rizi, di cui divenne stretto collaboratore. Francisco Rizi gli insegna il metodo della "quadratura" e la pittura ad affresco. Inoltre lo impiega nella lavorazione delle tende per le commedie degli spettacoli di corte. Sposa la figlioccia del suo maestro e, poco prima della morte di Rizi, nel 1686 viene nominato pittore del re. Partecipa alla decorazione della sala della regina Maria Luisa d'Orleans presso il Palazzo Reale insieme a Sebastian Muñoz, Jan van Kessel il Giovane e Palomino. Dipinse anche l'affresco nel Palacio del Buen Retiro prima di procedere alla sua ristrutturazione nel 1690 per accogliere la nuova regina, Mariana di Neuburg.

In tutte queste sue opere vennero apprezzate soprattutto le composizioni dinamiche e sontuose con architetture che fanno da sfondo, dove si rivela lo studio della "quadratura". Questi aspetti sono ben caratterizzati nella tela che raffigura Santa Gertrude con S. Agostino oggi conservata al Museo Trinity Bowes a Barnard Castle.

Delle sue opere ricordiamo una Santa Clara che scaccia gli infedeli con l'Eucaristia e un San Luigi vescovo, entrambe al Prado, eseguite nel 1693 per il convento francescano di Madrid dedicato alla Madonna di Costantinopoli. Molto interessanti sono pure le Storie di San Eloy del 1693 nel presbiterio della chiesa di San Salvador a Madrid. Morì nel 1702.