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PITTORI: Scuola romana

Incoronazione della Vergine tra i santi Agostino, Biagio, Gregorio Magno e Gerolamo

Incoronazione della Vergine con Agostino, Biagio, Gregorio Magno e Gerolamo

 

SCUOLA ROMANA

XVII secolo

Atri, chiesa di san Giovanni Battista

 

Incoronazione della Vergine tra i santi Agostino, Biagio, Gregorio Magno e Gerolamo

 

 

 

 

La Cappella Baroni Tribuni fu realizzata tra il 1710 e il 1720 per volere dei baroni Tribuni, una potente famiglia di Atri che decise di costruirsi una sua cappella in questa chiesa, e fu dedicata all'Assunzione di Maria in Cielo. La cappella fu costruita, per quanto riguarda l'impianto e gli stucchi, da Lazzaro Giosafatti (Ascoli Piceno, 1694-1781). L'ingresso alla Cappella è annunciato da due angeli in stucco che svolazzano con due palme in mano. Nelle pareti laterali si trovano due cornici in stucco sormontate dallo stemma dei Tribuni che contengono due tele della prima metà del Settecento che raffigurano san Francesco e un altro santo francescano. L'altare, costruito in uno stile a metà tra barocco e rococò, si trova tra due piccoli tondi affrescati con le figure della Giustizia e della Bellezza: le colonne corinzie sorreggono il timpano dove due angeli sono in adorazione del Crocifisso, raffigurato in affresco del Settecento poco sopra il timpano. La tela dell'altare, con una cornice lignea dipinta d'oro, risale alla fine del Seicento, è di scuola romana e raffigura la Vergine Assunta incoronata dalla Trinità con ai piedi a destra sant'Agostino e san Biagio compatrono di Atri; a sinistra san Gregorio Magno papa e san Gerolamo Dottori della Chiesa. La volta presenta una grande cornice in stucco ove vi è un affresco con l'esaltazione dell'Eucaristia.

 

Realizzata ad opera dei Padri Domenicani, e per questo comunemente chiamata chiesa di "san Domenico", la chiesa di san Giovanni Battista la si può datare tra il 1298 e il 1317. L'interno venne trasformato ed ampliato ad una sola nave nel XVI secolo.

La facciata si presenta con terminazione piana, conservando del periodo medievale solo la parte inferiore. Il coronamento ad archetti è manufatto del XVI secolo; i finestroni sono del XVIII secolo. Il portale del 1305 è opera di Rainaldo d'Atri.

L'attuale volta sostituisce il plafond ligneo settecentesco e rappresenta l'espansione dell'Ordine di san Domenico nei quattro continenti. Nel 1724 l'artista atriano Giovambattista Savelli dipinse la volta lignea, sullo schema dell'affresco eseguito dal gesuita Fratel Andrea Pozzo nella chiesa di Sant'Ignazio in Roma (1694). Nel 1880 fu abbattuto il soffitto savelliano e il pittore romano Salvatore Nobili nel 1888 portò a compimento l'opera. Alla Cantoria si accede da una cappella trecentesca, che nella struttura originaria era la navata laterale, e conserva la volta a crociera e i resti d'affresco di un Cristo pantokràtor del XIV secolo. Nel vano cantoria è collocato un pregevole Organo meccanico del 1716, (recentemente restaurato), che andò a sostituire quello del 1598.