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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Giovanni AuregnePITTORI: Giovanni Auregne
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
AUREGNE GIOVANNI
1645-1670
Belluno
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La tavola che raffigura sant'Agostino è stata attribuita al pittore Giovanni Auregne, che ha lavorato nell'orizzonte culturale veneto. Dipinta su tela con la tecnica a olio, il quadro presenta Agostino a figura intera, ritto in piedi mentre impugna con la mano sinistra un esile e lungo bastone pastorale. Con la mano destra accenna un movimento tra la benedizione e l'indicazione di qualcosa, che non è ben visibile nel quadro. Il volto di Agostino, dall'aspetto vegliardo, è infatti rivolto verso qualcuno oltre l'orizzonte del quadro e lo sguardo sembra invitare questo personaggio a rivolgere la sua attenzione nella direzione indicata dal santo.
In testa Agostino porta una mitra, mentre ai suoi piedi si possono osservare alcuni libri disposti uno sopra l'altro.
Il quadro trova un complemento in un'altra tela presente nella chiesa che raffigura santa Monica.
La caratteristica più rilevante degli altari lignei situati nella «destra Tagliamento» è l'elevato numero di opere eseguite da botteghe non friulane e che spesso appaiono di qualità superiore agli altari di bottega carnica presenti nella stessa zona. Fra gli artisti «foresti» attivi nel pordenonese bisogna ricordare innanzitutto proprio il cadorino Giovanni Auregne.
Giovanni Auregne
Giovanni Battista Auregne fu uno scultore di legno e pittore che ha operato nell'area bellunese a cavallo della metà del Seicento. Di lui abbiamo notizie dal 1634: era originario di Cividale di Belluno ed aveva sposato la sorella di lacopo Brustolon, anch'egli intagliatore, padre del più famoso Andrea (1662-1732). Delle sue opere in Cadore resta solo l'altare di S. Valentino nella parrocchiale di Voltago d'Agordo che è fronteggiato dall'altare dell'Addolorata, assai simile per struttura e stile, che è opera di un certo «Guglielmo» che fu forse suo collaboratore. L'altare della Madonna di Loreto realizzata nel 1645 a Rocca Pietore, del quale si conoscono notizie dai documenti, è andato purtroppo disperso. A Giovanni Auregne vanno ascritti anche l'altare del Rosario (ora di S. Giuseppe) nella parrocchiale di Pasiano di Pordenone (del 1638) e gli altari del Rosario e di S. Rocco nel Duomo di Maniago. All'Auregne possono essere attribuiti anche gli altari delle parrocchiali di Claut, Cimolais e della chiesa del cimitero di Montereale, che presentano evidenti affinità formali e stilistiche fra di loro e con l'altare di Pasiano. Gli altari principali delle chiese di Claut, Cimolais e Montereale presentano, come quello di Pasiano, una tipica struttura architettonica «a portale» con quattro colonne ed il coronamento costituito da due timpani sovrapposti e popolati di sculture. Gli altari dell'Auregne, nonostante la fastosa e complessa struttura, hanno un'impostazione architettonica sempre molto chiara ed equilibrata.
Tenendo conto delle opere in territorio friulano a lui assegnabili fra il 1634 (data del paliotto del Duomo di Maniago) ed il 1647 (data dell'altare di Voltago d'Agordo), si può ritenere che l'Auregne abbia lavorato per lungo tempo in Friuli. Assieme ad Andrea Girlanduzzi ed a Gerolamo Comuzzo, è certamente uno dei più pregevoli intagliatori attivi nella regione friulana nel corso del Seicento. Giovanni Auregne è morto nel 1675.