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La sepoltura del conte di Orgaz
ANONIMO DI AVILA
1600-1650
Avila, Casa de los Condes de Orgaz
La sepoltura del conte di Orgaz
La tavola che raffigura la sepoltura del conte di Orgaz è opera di anonimo pittore spagnolo. Dipinta a olio su tela l'opera misura 168x144 cm ed è conservata presso la Casa de los Condes de Orgaz ad Avila.
La leggenda legata all'episodio descritto può essere letta sulla iscrizione della scritta a destra in basso: Gonzalo Don Ruiz de Toledo, secondo conte di Orgaz, chiamato il Santo. Nel corso della Sepoltura sono apparsi visibilmente Santo Stefano e Sant'Agostino che lo accompagnano a ricevere il premio della vita eterna da Dio assieme ai suoi Santi.
Questa scrittura è conservata negli Archivi di Simancas.
Don Gonzalo Ruiz da Toledo conte di Orgaz morì nel 1332, e El Greco qui rappresenta la leggenda secondo la quale al momento della sepoltura del conte apparvero Sant'Agostino e Santo Stefano a deporne il corpo nel sepolcro.
La scena si distacca dalla celeberrima opera di El Greco, nè possiede la eccezionale drammaticità formulata dal pittore greco. L'ignoto autore riesce tuttavia pienamente a raffigurare, in forma molto allegorica, i funerali del Conte di Orgaz, un dignitario di Toledo molto devoto, tanto che a seppellirlo non sono due preti qualunque, bensì Santo Stefano e Sant'Agostino, mentre un vescovo sfoglia il Libro dei Morti per impartirgli l'estrema unzione.
Sullo sfondo assistono alla scena una folla di personaggi quasi tutti anch'essi cavalieri (la croce rossa che porta sul petto il morto è quella dell'Ordine di Calatrava, riservata alla nobiltà più vicina al re), o frati. Un angelo al centro della tela trasporta l'anima del Conte al cielo, che è interamente occupato dal Paradiso.
Don Gonzalo Ruiz de Toledo nel suo testamento volle che il suo corpo fosse deposto alla destra della porta occidentale del santuario del suo amato Apostolo della Chiesa Tommaso, che era stato ricostruito verso il 1300. Venti anni più tardi, quando aveva circa 60 anni, Don Gonzalo diede ultimo respiro nel convento dei frati Agostiniani, dove fu sepolto.