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Sant'Agostino vescovo
MAESTRO DI AVILA
1650-1680
Avila, chiesa della Madonna delle Grazie, Monastero agostiniano
Sant'Agostino vescovo
L'immagine di Agostino è stata realizzata su ceramica con la funzione di paliotto per la chiesa della Madonna delle Grazie di Avila, dove sorge un monastero di monache agostiniane.
In questo monastero femminile venne mandata dal padre Santa Teresa d'Avila per completare la sua educazione. Vi entrò dopo il matrimonio della sorella Maria con don Martino Guzman y Barrientos a Villatoro nel 1531. Per la giovane Teresa in questo monastero fu parecchio influente la figura delle maestra delle educande Maria Briceno, che con i suoi insegnamenti e i suoi discorsi condusse la fanciulla alla prima vera crisi esistenziale.
Il convento agostiniano venne fondato nel 1509 da Donna Mencía López quando rimase vedova. L'edificio è ampiamente visibile in paese grazie al suo campanile in mattoni. La chiesa, di stile gotico, presenta contrafforti ai bordi, e, all'interno, c'è una sola navata. La sua costruzione fu eseguita tra il 1531 e il 1535, è fu finanziata da Pedro Davila. Nel 1622 un incendio la distrusse parzialmente. Vi si conserva la più grande pala d'altare di Juan Rodríguez e Lucas Giraldo in stile rinascimentale che risale alla metà del XVI secolo.
L'autore dell'opera ha raffigurato il santo come vescovo che regge nella mano destra il bastone pastorale e nella sinistra una chiesa che sembra la riproduzione di quella annessa al monastero delle suore agostiniane. Sotto il piviale giallastro e senza particolari ornamenti si nota il nero saio sei monaci agostiniani. Questo particolare è frequente nelle raffigurazioni del santo ed è dettato dal desiderio dell'Ordine di riaffermare in ogni occasione la stretta dipendenza dell'Ordine stesso da Agostino come vero Padre fondatore e non solo come ispiratore della Regola. in testa il santo porta una mitra con una croce che la abbellisce e il nimbo che gli avvolge la testa. Il viso del santo è di persona adulta ma ancora giovanile, con una foltissima barba riccioluta che gli scende fino al petto e capelli lunghi che si sciolgono sulle spalle.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.