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PITTORI: Maestro di Lier

S. Agostino di Ippona cardioforo con la suora agostiniana Magdalena de Backer

S. Agostino di Ippona cardioforo con la suora agostiniana Magdalena de Backer

 

 

MAESTRO DI LIER

1690

Lier, Convento delle Suore Nere

 

S. Agostino di Ippona cardioforo con la suora agostiniana Magdalena de Backer

 

 

 

Il soggetto della tela riproduce abbastanza fedelmente una analoga opere di Philippe de Champaigne, che conobbe una inaspettata fortuna e molteplici imitatori.

In questa occasione l'anonimo pittore tardo seicentesco che certamente conosceva il dipinto di Champaigne, ha apportato una piccola modifica raffigurando in basso a destra, in dimensioni sproporzionatamente più piccole, la suora Magdalena de Backer, che possiamo considerare come la committente dell'opera. L'anonimo pittore fiammingo che ha realizzato il dipinto non è certamente di grande qualità come Philippe de Champaigne, tuttavia ci ha fornito una copia abbastanza fedele capace di ricreare il pathos dell'opera originaria.

La scena si svolge all'interno dello studio o biblioteca di Agostino, che è seduto al suo tavolo di lavoro, con un gran libro aperto e con nella mano destra una penna pronto a scrivere.

La sua testa tuttavia è rivolta all'indietro per cogliere la visione di una nuvola luminosa dove si intravede, in piccola, una raffigurazione della Trinità.

Ai piedi del santo notiamo vari libri semiaperti, che forse indicano la sua attività contro le eresie. Sullo sfondo si notano gli scaffali della libreria dove sono riposti con cura alcuni grossi volumi. In basso a destra è inginocchiata una suora dal vestito nero, da cui il termine di Suore Nere di Lier, la cui casa generalizia si trova proprio a Lier in Belgio. Questa congregazione di suore, devote di Agostino, si è aggregata all'Ordine agostiniano il 26 dicembre 1927. La suora inginocchiata ai piedi del tavolo in atteggiamento di preghiera con un libricino fra le mani appoggiate devotamente al petto è quasi certamente Magdalena de Backer, che fu la committente dell'opera.

Il quadro, opera di pittore fiammingo del tardo Seicento, che conosceva l'opera di Champaigne, misura 146 cm di altezza e 115 cm di larghezza.

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3