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PITTORI: Giovanni Barbiani

Santa Monica e le Sante Vergini e Martiri Regina e Vittoria

Santa Monica e le Sante Vergini e Martiri Regina e Vittoria (particolare)

 

 

GIOVANNI BARBIANI

1607

Ravenna, Basilica di Santa Maria in Porto

 

Santa Monica e le Sante Vergini e Martiri Regina, Vittoria, Maura e Fosca

 

 

 

La tela si trova nell'ultimo altare di sinistra. Il quadro raffigura santa Monica al centro della scena, attorniata dalle sante Vergini e Martiri Regina, Vittoria, Maura e Fosca, i cui nomi sono facilmente riconoscibili sulle rispettive aureole. Dipinta a olio la tela misura 280x190 cm.

Monica è raffigurata con gli abiti da monaca agostiniana con in testa il velo. Tutte le altre sante tengono fra le mani una palma, simbolo del loro martirio. Sullo sfondo la scena si apre su un paesaggio che riporta a stilemi datati. nella fascia superiore un grippo di angeli osserva la scena tenendo aperto dei grandi libri.

 

Fu verso la prima metà del Quattrocento che i Canonici Regolari di Santa Maria in Porto decisero di costruire un loro monastero adiacente alla chiesa di Santa Maria a Porto Fuori, in un luogo poco lontano dal centro della città. I veneziani tuttavia ottennero che il monastero venisse costruito entro le mura della città.

La costruzione del monastero venne avviata nel 1496 e si concluse nel 1509. I Canonici vi si insediarono già dal 1503, mentre la consacrazione ebbe luogo nel 1606, da parte dell'arcivescovo di Ravenna insieme al cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini. Nel 1710 fu realizzato il nuovo altare maggiore e, nel 1784.

Nel 1797 la chiesa fu occupata dai francesi, che spogliarono il santuario dei suoi beni ed espulsero i monaci. Fu in questa occasione che venne espropriato il dipinto, detto anche Pala Portuense raffigurante La Vergine in trono con il Bambino, i Santi Anna, Elisabetta, Agostino e il beato Pietro degli Onesti del pittore Ercole de Roberti, che oggi è conservato alla Pinacoteca di Brera.

 

 

Giovanni Barbiani

Apparteneva alla famiglia di artisti dei Barbiani. Giovanni (1566-1641) nel periodo barocco fu attivo a Ravenna e nei dintorni, lasciando traccia in altre città romagnole, fra cui Faenza, Forlì, San Mauro, Cesena, Rimini. Assieme agli altri membri della famiglia costituì una propaggine provinciale della pittura bolognese e perpetuò nelle sue opere l'imitazione dei grandi maestri che fiorirono a Bologna. Giovanni, figlio di Iacopo, nacque a Ravenna nel 1566 e morì nella stessa città nel 1641.

Oltre a lavori d'armi, insegne, mazze, fra le sue pitture si ricordano a Ravenna una Madonna di Loreto con i santi Apollinare e Francesco (firmata e datata 1605 nella chiesa delle cappuccine); una santa. Monica e le sante Regina, Vittoria, Maura e Fosca (firmata e datata 1607 nella Basilica di S. Maria in Porto); un sant'Antonio abate che adora la Vergine (nella chiesa di S. Giovanni Battista); e infine una Madonna e i santi. Giuseppe, Gioacchino, Anna ed Elisabetta per i monaci della chiesa di S. Vitale. Dallo stile di alcune di queste tele, sembra che sia stato aiutato dal figlio Giovanni Battista assieme al quale dipinse la grande pala di S. Maria a Monte di Cesena.