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San Pietro in cattedra con i Dottori della Chiesa
BARCELO' MIQUEL
1600-1650
Palma di Maiorca, chiesa di Nostra Signora del Soccorso
San Pietro in cattedra con i Dottori della Chiesa
La esecuzione di questa pala d'altare che è conservata nella Cappella di san Pietro è attribuita allo scultore maiorchino Miquel Barceló. Questo artista aveva legami profondi con l'Ordine degli Agostiniani e fu sepolto in questa chiesa. La pala d'altare ha come tema centrale la figura di Pietro Principe degli Apostoli vestito con i paramenti da pontifice. La sua presenza evidenzia la potente immagine del potere papale, accompagnato da esponenti della gerarchia della Chiesa e soprattutto, ai suoi fianchi, dai quattro Padri della Chiesa d'Occidente, Sant'Ambrogio, San Girolamo, Sant'Agostino e San Gregorio. Agostino è rappresentato in basso a sinistra con un libro aperto nella mano sinistra mentre con la destra impugna una penna. Ha un volto maturo con una folta barba nera ed è facilmente riconoscibile poichè indossa sotto il piviale la tonaca nera dei monaci del suo ordine. Di quest'opera di ottima fattura del XVII secolo non è noto l'autore. Sopra la pala è collocata un'altra tela più piccola che raffigura gli apostoli Paolo e Andrea. Nel fregio sottostante la pala si possono osservare a destra piccole tele con le immagini di Santa Chiara da Montefalco a destra e a sinistra di "Santa" Perpetua, la presunta sorella di Agostino. Al centro sono raffigurati il martirio dei tre apostoli che compaiono sulla pala d'altare, Pietro, Paolo e Andrea. Due dipinti di notevoli dimensioni sono collocati posti sulle pareti laterali della cappella e presentano Agostino nella veste di padre dei monaci e fondatore dell'Ordine agostiniano.
La chiesa dedicata a Nostra Signora di Socorro a Palma di Maiorca, ha una struttura rinascimentale costruita nel XVII secolo. L'edificio venne realizzato in pietra bugnata e si presenta a navata unica con ben dieci cappelle laterali. Nella pala d'altare centrale notevole è il bellissimo intaglio della Vergine della Consolazione, un'opera in alabastro di scuola sivigliana della fine del Cinquecento. La cappella principale è dedicata a San Nicola da Tolentino, il primo santo dell'Ordine e presenta una cupola barocca ellittica con influenze stilistiche italiane. La sua ideazione e realizzazione è opera dell'architetto e scultore navarrese settecentesco Francisco Herrera. La torre, che svetta sulla facciata risale al XVIII secolo, ha forma ottagonale irregolare e con i suoi 47 m è la più alta di tutta la città di Palma. Accanto alla chiesa ed annessa alla stesso sorge una chiesa gotica quattrocentesca dedicata a Nostra Signora della Grazia, attualmente conosciuta come Nostra Signora De los Desamparados.
La presenza degli Agostiniani nelle Isole Baleari risale al XIII secolo, all'indomani della conquista di Maiorca da parte di Giacomo I d'Aragona nel 1229.
La prima fondazione agostiniana fu realizzata sull'isola di Formentera nel 1258. Nel 1480 i monaci agostiniani si stabilirono a Palma, fuori le mura cittadine, e a Ciudadela sull'isola di Minorca. Questi nuovi conventi furono amministrati dal venerabile P. Joan Exarch, un agostiniano di Valencia, che con un gruppo di religiosi si era stabilito dapprima in un eremo chiamato Nostra Signora degli Orfani, e successivamente a San Magín. Pochi mesi dopo padre Exarch trasferì quest'ultima fondazione in un territorio più sicuro, nella zona di Itria, su una altura fuori le mura, lungo la strada per Sóller. Nel 1592 venne fondato un convento presso il santuario di Monte Toro nell'isola di Minorca e nel 1603 a Felanitx, sull'isola di Maiorca, venne fondato il convento di sant'Agostino, con la sua sontuosa chiesa.
Di tutte queste fondazioni, dopo le confische di Mendizábal nel XIX secolo, ne è rimasta una sola a Palma di Maiorca. In Itria la comunità fu attiva per più di cinquant'anni, finché per ordine dell'imperatore Carlo V le case religiose fuori città dovettero essere trasferite in città. Per questo motivo gli Agostiniani acquistarono le cosiddette "Casas del Ángel", un vecchio ospedale, accanto alla cappella della Madonna della Gracia, demolendo il convento di Itria, con i cui resti sarebbe stata costruita una porta nelle mura, nota come "Porta Pintada". Nel 1544 la struttura passò alla Cappella della Gracia, una piccola chiesa gotica del XV secolo, dedicata alla Madonna della Gracia, che era stata costruita sotto la direzione dell'architetto Guillem Sagrera. Accanto ad essa, nella seconda metà del Cinquecento, fu edificato il convento di Nostra Signora Del Socorro. Dal 1544 al 1835, anno della confisca, vi vissero circa 600 monaci agostiniani. Nel corso del Seicento i monaci costruirono una nuova chiesa, dedicata alla Vergine del Socorro, che conservò l'antica cappella gotica.
Nel 1707 fu realizzata la straordinaria cappella di San Nicola da Tolentino, con la sua eccezionale cupola barocca, ideata dall'architetto Francisco de Herrera. Nel convento di Socorro, gli agostiniani hanno svolto una intensa opera di promozione degli studi ecclesiastici, in cui eccelsero uomini di grande spessore culturale. Fra questi si possono ricordare P. Nicolás Serra, che dopo essere stato Provinciale della Provincia Agostiniana d'Aragona, fu eletto Vescovo di Bossa, in Sardegna; Padre Bartolomé Estelrich, missionario nelle Filippine, dopo essere stato per molti anni maestro dei novizi a Socorro; i frati Antonio Salom, Juan Antonio Bacó; Tomás Riera, Jaume Font, José Yoy, scrittori e professori illustri all'università.