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PITTORI: Scuola bolognese

Sant'Agostino in gloria

Sant'Agostino in gloria

 

 

SCUOLA BOLOGNESE

1600-1650

Bastia, chiesa di san Carlo

 

Sant'Agostino in gloria

 

 

 

Questo olio su tela che ci presenta sant'Agostino, vescovo, sollevato tra le nuvole da angeli e personaggi allegorici, si trova in un altare laterale della chiesa di san Carlo a Bastia. L'opera è stata restaurata nel 2008 da Ewa Poli e il suo formato, che era originariamente ottagonale verticale, è stato successivamente ridotto a rettangolo verticale dalle dimensioni di 464 cm in altezza e 295 in larghezza.

L'autore dell'opera è sconosciuto, ma apparteneva alla Scuola bolognese del primo Seicento. Il quadro, assai popolato di personaggi, è un'opera che glorifica sant'Agostino a la sua opera nella Chiesa cattolica. Il santo appare centralmente con le braccia aperte: indossa il piviale episcopale con la mitra in testa sopra la tonaca nera dei monaci agostiniani. Attorno a lui si muovono diverse figure angeliche che gli sorreggono l'abito e concorrono a dare pienezza alla raffigurazione. Un angelo ai suoi piedi regge un grande libro proprio davanti a un vecchio barbuto e ignudo che affonda nel terreno fino alla cintola, esempio degli eretici che Agostino ha combattuto e vinto dottrinalmente nella sua lunga attività a servizio della Chiesa.

 

 

 

In origine la chiesa di san Carlo era dedicata a sant'Ignazio di Loyola, in quanto fu edificata dai Gesuiti a partire dal 1612. La fabbrica fu tuttavia completatasolo nel 1635. Dopo l'espulsione dei Gesuiti dall'isola nel 1769, la chiesa fu assegnata alla confraternita di San Carlo, da cui ha preso il titolo attuale. La facciata in stile barocco è modellata su quella della chiesa del Gesù di Roma e presenta due livelli separati da pilastri. Il piano superiore è più stretto, con un frontone triangolare fiancheggiato da due grandi volute. A lato dell'ingresso si trovano due statue che ritraggono san Francesco Saverio e sant'Ignazio di Loyola.

All'interno della chiesa si sono conservati tutti gli stucchi originali, che risalgono al Seicento. Al centro della volta si trova un medaglione che raffigura sant'Ignazio di Loyola, vestito di nero. Quando i Gesuiti furono espulsi, i membri della confraternita di San Carlo fecero cambiare il colore degli abiti per poter raffigurare san Carlo Borromeo.

In questa chiesa è sepolto Domenico Maria Spinola, che fu doge della Repubblica di Genova e governatore della Corsica.