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PITTORI: Jacques Bellange

Agostino vescovo e il mistero della Trinità

Agostino vescovo e il mistero della Trinità

 

 

JACQUES BELLANGE

1600-1616

Parigi, Biblioteca Nazionale di Francia

 

Agostino vescovo in estasi sul mistero della Trinità

 

 

 

Questa incisione di Jacques Bellange è conservata a Parigi nella Biblioteca Nazionale di Francia e raffigura a mezzo busto l'immagine di sant'Agostino in preghiera dinanzi al mistero della Trinità.

Il santo ha appoggiato la mitra, il bastone pastorale e un libro su un tavolino, in segno di umiltà. Il suo sguardo è rivolto verso l'alto dove c'è una nube da cui spuntano tre fiocchi di luce che simbolizzano la Trinità e il mistero che essa racchiude. Agostino ha le mani congiunte in preghiera che si appoggiano al petto, quasi a implorare l'intervento divino.

Sulla testa porta il nimbo dei santi e non è difficile riconoscere la tonsura monacale. Il volto del santo evoca un aspetto ancora giovanile, e presenta sul mento e sul petto una foltissima barba riccioluta.

E' interessante notare che Agostino indossa la tunica degli agostiniani con il cappuccio a protezione del capo e cinge al fianco la cintura, la cui presenza caratterizza il monaco agostiniano.

 

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazione tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

 

D. Augustinus in intentissimo Dei amore positus ter a Domino interrogatur: 'Augustine amas me ? ' Cum ille: ita amo Te, ut si ego Deus forem, vellem ego fieri. Il dialogo è tratto da Giovanni XXI e ricorda l'interrogatorio di Pietro.

 

 

 

Jacques Bellange

Nato verso il 1575 e morto nel 1616, Jacques Bellange è considerato assieme a Deruet e Callot uno degli artisti più fecondi del primo Seicento parigino dopo un periodo di relativa crisi. Non conosciamo molto della sua vita e della sua personalità artistica. Probabilmente lavorò nella regione della Lorena tra il 1600 e il 1615 come disegnatore, pittore e incisore. E' soprattutto in quest'ultima veste che è particolarmente ricordato come artista di buon livello. Non è accertato alcun suo viaggio in Italia, tuttavia la sua arte sembra dipendere da un solido e profondo apprendistato maturato al di qua delle Alpi: molti sono motivi e i tratti stilistici che sono mutuati dal Parmigiano e da Barocci. I soggetti trattati da Bellange nelle sue incisioni sono per lo più di ispirazione religiosa come in questo caso dove viene raffigurato sant'Agostino.