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PITTORI: Pittore lombardo

Vergine col Bambino e Santi

Vergine col Bambino e Santi

 

 

PITTORE LOMBARDO

1610 circa

Bellinzona, chiesa di san Giovanni in Dragonato

 

Vergine col Bambino e Santi

 

 

 

 

Il dipinto si trovava originariamente nella Chiesa di san Giovanni in Dragonato a Bellinzona. La pala è caratterizzata da una struttura arcaica, basata sulla rigorosa disposizione piramidale e simmetrica delle figure: al centro in alto, la Vergine con il Bambino e san Giovanni Battista affiancati dai santi Giovanni evangelista e Ambrogio. In primo piano inginocchiati sant'Agostino e sant'Abbondio chiudono la scena. Dal punto di vista compositivo l'opera va ricondotta a quella austera pittura della controriforma lombarda.

Molti elementi fanno supporre che l'anonimo artista frequentasse le correnti lombarde e probabilmente era ancora in una fase di formazione. Vergine con il Bambino, Agostino, Ambrogio, Giovanni evangelista e il Battista Bellinzona, chiesa di San Giovanni in Dragonato

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)