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Agostino scrivi libri ispirato da Dio
ANTONIO BELLUCCI
1692
Klosterneuburg, chiesa di sant'Agostino
Agostino scrivi libri ispirato da Dio
Klosterneuburg è un paese della Bassa Austria, capoluogo del distretto di Wien-Umgebung. È sede di un importante abbazia medievale dei Canonici Regolari della Congregazione Lateranense d'Austria.
La città fu un insediamento militare romano a partire dalla fine del I secolo sotto la dinastia dei Flavi. Qui stazionarono la cohors I Montanorum, poi sotto Traiano la II Batavorum milliaria pia fidelis e la I Aelia sagittariorum milliaria equitata (da Adriano al III secolo). Alcuni storici moderni ritengono che questo sito corrisponda alla località romana di Cannabiaca o Arrianis.
L'abbazia di Klosterneuburg si trova a poca distanza da Vienna e accoglie il visitatore con la sua suggestiva opulenza barocca ed i suoi tesori d'arte sacra. La chiesa romanica con i due campanili a guglia conserva vere opere d'arte, come la notevole la cappella di San Leopoldo, arricchita da 51 tavole in oro e smalto dell'orefice Verdun. Questo altare è la meglio conservata opera d'arte medievale del suo genere.
L'altare ha preso il nome da Nikolaus von Verdun, l'artista che realizzò per questo gioiello nel 1181, dopo dieci anni di lavoro, le splendide tavole in smalto e oro. Il monastero fu fondato nel 1114 dal Margravio Leopoldo III, poi santificato e qui seppellito sotto l'altare. L'imperatore Carlo VI (1685-1740) agì pesantemente sulla architettura del complesso e volle che venisse trasformato in stile barocco prendendo a modello l'Escorial spagnolo. Tuttavia l'ambizioso progetto di costruzione venne sospeso dopo la sua morte avvenuta nel 1740, e solo una piccola parte del progetto venne completata.
Ne risultò una fastosa Sala Terrena che funge ancora oggi da affascinante punto di partenza per varie visite guidate attraverso le sale del monastero. Il monastero barocco è la residenza dei Canonici Agostiniani ed è possibile visitare alcune parti come la grande scalinata barocca, la sala marmorea, la camera dell'imperatore, la sala degli arazzi e la camera del tesoro.
La tela che rappresenta sant'Agostino si trova sull'altare dedicato al santo e ci presenta Agostino nel suo studio intento a scrivere una sua opera: con la mano destra regge una penna, mentre lo sguardo del suo viso è rivolto verso l'alto quasi cercasse una ispirazione da Dio. Alcuni angioletti volteggiano in alto e preannunciano la presenza di Dio. Il santo è stato raffigurato con i suoi paramenti vescovili e la mitra in testa. Un'ampia scenografia fa da sfondo all'intero episodio.
Antonio Bellucci
Nasce a Venezia nel 1654, figlio del notaio Giovan Battista e Caterina Volpato. Si approcciò alla pittura con Domenico Difnico a Sebenico. Il suo primo quadro datato e firmato è del 1688. Nella effervescente Venezia artistica seicentesca, Bellucci si avvicinò ai cosiddetti tenebrosi assieme a Sebastiano Ricci caratterizzati soprattutto dalla tensione drammatica dei personaggi. Nel 1691 dipinse una pala che ritrae san Lorenzo Giustiniani, collocata nella chiesa di San Pietro di Castello a Venezia. A Bellucci vengono attribuite anche altre opere anteriori a questa quali La famiglia di Dario e La magnanimità di Scipione, dove il pittore tende verso colori scuri e ombrosi, figure eleganti quasi accademici nello stile di Pietro Liberi. Nel 1699 Bellucci si era già trasferito a Vienna per quanto non se ne conoscano le motivazioni, dove dipinge a Klosterneuburg in particolare. Nel monastero di Klosterneuburg, che viene riedificato e ammodernato su ordine dell'imperatore, Bellucci esegue ben quattro dipinti per gli altari. Sono forse le sue prime opere in Austria. Sul finire del secolo Bellucci, rinnovando il proprio stile, tende decisamente verso il rococò. I suoi colori si schiarirono e le figure complesse emergono su limpidi cieli chiari. Esempi sono le sue opere realizzate nell'abbazia di Klosterneuburg, nel Trionfo di Ercole e in altri affreschi allegorici per il Palazzo Liechtenstein. L'attività di Bellucci fu ben presto apprezzata anche in Germania e Inghilterra. Nel 1705 dipinse una pala per la chiesa dell'abbazia di San Paolo d'Argon e quindi si trasferì in Germania al servizio dell'elettore Giovanni Guglielmo del Palatinato. Dal 1716 al 1722 il pittore soggiornò a Londra, dove dipinse i soffitti della chiesa di Great Witley (Worcestershire). Trascorse gli ultimi anni nella casa di campagna presso Soligo dove morì nel 1726. Tra i suoi allievi vi furono Antonio Balestra e Jacopo Amigoni.